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La mamma di Svenja ha tenuto nascosto la figlia facendo scattare un ingente dispositivo di ricerca che ha visto coinvolti polizia, autorità e conoscenti: l’incredulità del padre
ZUGO - Sono durate 30 ore le operazioni di ricerca di Svenja. La scomparsa della bambina di Unterägeri ha tenuto con il fiato sospeso tutta la Svizzera. E quando ormai si cominciava a temere il peggio, è giunta la notizia del ritrovamento della 11enne. Come detto è stata la madre ad inscenare la scomparsa di Svenja. Fino a martedì a mezzogiorno la bambina è stata nascosta nell'appartamento della madre e poi in quello del vicino che, ignaro di tutto, una volta scoperta in casa, ha chiamato subito la polizia.
La redazione di 20min.ch ha raggiunto il padre di Svenja, M. S., che cinque anni fa divorziò dalla madre della 11enne. La notizia del ritrovamento di sua figlia lo ha sollevato da un'angoscia indescrivibile: "Ho sofferto per due giorni", ha detto l'uomo che ancora non riesce a spiegarsi i motivi che hanno spinto la ex moglie a tenere nascosta la figlia a casa. "Non me lo sarei mai aspettato - ha commentato l'uomo a 20min.ch - Non riesco a spiegarmi come mia moglie sia riuscita ad imbrogliare tutti. Anche dei conoscenti che volevano aiutarla. Faccio molta fatica a capirlo".
Dopo la separazione la madre di Svenja è stata sottoposta a un trattamento psichiatrico. I conoscenti della donna sentiti da 20min.ch hanno raccontato che la donna soffre da tempo di problemi psichici e di depressione. La donna è stata riportata di nuovo in clinica. Accompagnata dalla polizia.
La sorella 15enne di Svenja, che non si trovava a casa della madre durante le operazioni di ricerca della bambina, sarebbe stata affidata al padre.
L'11enne, invece, è stata sottoposta ad un trattamento psicologico. "Non ho ancora avuto modo di parlarle" ha concluso il padre, che si è detto speranzoso di poterla rivedere presto".
