Il deputato argoviese fa parte dell'organizzazione belga Council for European Palestinian Relations dichiarata illegale dal ministero della difesa israeliano
BERNA - Un divieto di ingresso nello stato di Israele è stato emesso nei confronti del consigliere nazionale Geri Müller (Verdi/AG) a causa del suo impegno presso l'organizzazione belga Council for European Palestinian Relations (CEPR), dichiarata illegale dal ministero della difesa israeliano. La notizia - pubblicata questa settimana dal giornale "Haaretz" - è stata confermata all'ats dallo stesso Müller.
La CEPR organizza viaggi nei territori palestinesi per parlamentari europei, ha indicato l'ecologista commentando notizie pubblicate oggi dai quotidiani "Aargauer Zeitung" e "Südostschweiz", che si rifanno al giornale israeliano. Müller ha precisato di aver appreso dalla stampa del divieto emesso da Israele nei confronti della CEPR e delle persone che vi collaborano.
In caso di ingresso in territorio ebraico Müller rischierebbe di essere arrestato. Per il consigliere nazionale argoviese, la decisione israeliana è un "atto disperato di un paese che attira sempre più critiche a livello internazionale". Se le autorità di Tel Aviv emettessero davvero un divieto d'ingresso nei confronti dei parlamentari europei, ciò costituirebbe una violazione del diritto internazionale, sottolinea Müller.
Geri Müller è consigliere nazionale dal 2003 e fa parte della Commissione di politica estera. È stato fortemente criticato da Israele dopo che nel gennaio 2012 aveva posato accanto a membri di Hamas nella Sala dei Passi Perduti, a Palazzo federale. Lo scorso marzo è stato eletto sindaco di Baden (AG).
ats