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SVIZZERAGoogle non dovrà più sfumare volti e targhe

08.06.12 - 12:00
Street View dispensato dal Tribunale federale, anche se le persone che lo richiedono potranno essere cancellate
Foto Keystone / EPA Toussaint Kluiters
Google non dovrà più sfumare volti e targhe
Street View dispensato dal Tribunale federale, anche se le persone che lo richiedono potranno essere cancellate

LOSANNA - Google Street View sarà dispensato dallo sfumare senza eccezione tutti i volti e le targhe delle automobili pubblicate sul servizio online. Il Tribunale federale (TF) ha dato in parte ragione alla società statunitense, precisando tuttavia che le persone che lo desiderano devono poter chiedere di rendere anonimi i dati che le riguardano.

Nell'aprile 2011, il Tribunale amministrativo federale (TAF) aveva obbligato Google Street View a pubblicare su internet soltanto immagini che salvaguardano il diritto della personalità, nelle quali tutti i visi sono irriconoscibili.

Il TF ritiene tale limitazione eccessiva: Google ricorre ad un software che consente di sfumare le caratteristiche personali nel 99% dei casi. I supremi giudici riconoscono che "al massimo l'1% delle immagini messe su internet sono anonimizzate in modo insufficiente". A loro avviso sarebbe tuttavia sproporzionato chiedere a Google di rendere totalmente irriconoscibili tutti i visi e le immatricolazioni di automobili ritratte da Google Street View.

Le persone interessate potranno chiedere alla società di sfumare manualmente le immagini in causa, rileva il TF. Ciò significa che Google dovrà soddisfare efficacemente e senza formalità burocratiche le domande in questo senso che le saranno indirizzate. I giudici federali chiedono di conseguenza al gigante statunitense di mettere a disposizione gratuitamente su internet un servizio corrispondente, nonché un indirizzo postale per i reclami. Le indicazioni figuranti attualmente sul sito sono ritenute insufficienti.

Google è invitato ad aggiungere sul proprio sito un link chiaramente identificabile destinato alle persone che desiderano inoltrare una domanda d'anonimizzazione. Il software automatico dovrà inoltre essere adeguato regolarmente ai progressi tecnologici. In prossimità di luoghi "sensibili" quali scuole, ospedali, prigioni, tribunali, case per anziani, rifugi per donne, qualunque elemento di identificazione dev'essere eliminato prima della pubblicazione su internet.

Spazi privati quali giardini, cortili recintati o altri luoghi al riparo dei passanti non dovrebbero essere pubblicati da Google Street View senza il consenso dei loro proprietari, almeno finché le telecamere rimarranno a due metri di altezza, aggiungono i giudici. Google, infine, dovrà inoltre meglio informare la popolazione dello svolgimento di riprese da parte di Google Street View, non soltanto sul proprio sito, ma con annunci pubblicati nella stampa locale e regionale. 

Google soddisfatto - In una prima reazione, Google ha espresso oggi la sua soddisfazione all'annuncio della sentenza. Il suo giurista Daniel Schönberger, rileva che il TF ha dato ragione alla società americana su un punto essenziale del ricorso "riconoscendo l'esistenza di solidi strumenti di controllo e di protezione della vita privata, come lo sfumare automatico dei visi e delle targhe dei veicoli".

"Analizzeremo nel dettaglio la decisione e discuteremo con il preposto federale alla protezione dei dati al fine di studiare le diverse possibilità che ci si offrono", afferma Google.

Ats

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