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SVIZZERASei anni e mezzo di carcere al «più grande truffatore degli aiuti Covid della Svizzera»

11.11.22 - 21:37
Un uomo d'affari è stato condannato dal tribunale penale di Losanna
Tribunale penale Losanna
Sei anni e mezzo di carcere al «più grande truffatore degli aiuti Covid della Svizzera»
Un uomo d'affari è stato condannato dal tribunale penale di Losanna

LOSANNA - Per un vero uomo d'affari anche un'emergenza come quella pandemica può essere un'occasione di guadagno. È il caso - all'incirca, in verità - di H* conosciuto dai media d'Oltregottardo come «il più grande truffatore dei sussidi Covid della Svizzera».

In preda a gravi difficoltà finanziare, il dirigente di numerose aziende ed ex proprietario di un club sportivo ha visto nei crediti Covid una manna dal cielo per salvare la sua attività e ripianare una parte dei suoi debiti.

Per questo motivo ha presentato risultati finanziari falsati ed eccessivamente gonfiati al fine di ottenere l'equivalente del 10% del denaro come prestito senza interessi. Questo gli ha permesso di ricevere, nella primavera del 2020, la cifra da capogiro di quasi 3,5 milioni di franchi.

Gran parte del denaro, va detto, è stato recuperato. A volte anche grazie alla collaborazione dell'imputato, che teneva i soldi in una serie di conti in Turchia.

Una persona "con le mani in pasta"

H* era coinvolto in altre attività illecite. L'uomo d'affari ha infatti convinto diverse persone a investire in una piattaforma finanziaria turca con rendimenti «molto interessanti, fino all'80%-120% se i fondi investiti non vengono ritirati entro un anno». In questo modo, in un circolo vizioso, ha utilizzato parte del denaro racimolato per pagare i creditori.

Ha utilizzato un metodo simile offrendo lingotti d'oro su un sito d'aste svizzero. In sette mesi ha pubblicato  circa 3'400 annunci. Il prezzo dei metalli preziosi dell'imputato era inferiore al valore di mercato.

Ha utilizzato questo metodo per ottenere denaro contante per pagare alcuni creditori e per le attività quotidiane.

Chiesti sette anni

La settimana scorsa, il procuratore Anton Rüsch aveva chiesto per l'imprenditore una pena detentiva di sette anni e un'aliquota giornaliera di 30 franchi per 90 giorni. L'uomo, aveva già trascorso 631 giorni in detenzione preventiva.

Venerdì, durante la lettura del verdetto del tribunale penale di Losanna, il presidente Alexandre Feser ha deplorato «le manie di grandezza» dell'imputato.

Tuttavia, nel caso degli investimenti sulla piattaforma web, ha deplorato la «sconcertante ingenuità» delle parti lese. Il tribunale ha quindi escluso la frode e ha mantenuto la violazione della fiducia. I crediti Covid ottenuti in modo fraudolento dimostrano invece, riporta la Corte, che l'imputato è «una persona pericolosa per la società». È quindi stato riconosciuto colpevole di frode fiscale e falsificazione.

A processo con H* anche lo zio, accusato di aver speso 35'000 franchi di un credito Covid per scopi privati, è stato condannato a pagare 120 giorni di aliquote giornaliere da 30 franchi.

*Nome noto alla redazione

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