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ZURIGOUomo ucciso a Rüti: «È stata una vendetta di sangue»

25.12.18 - 17:17
Il 51enne ucciso nella notte sarebbe solo l'ultima vittima di una faida fra due famiglie macedoni che dura da anni
Uomo ucciso a Rüti: «È stata una vendetta di sangue»
Il 51enne ucciso nella notte sarebbe solo l'ultima vittima di una faida fra due famiglie macedoni che dura da anni

RÜTI - L’uomo morto questa notte a Rüti - un 51enne cittadino macedone - era il proprietario del ristorante teatro della sparatoria. Il “Bears”, situato sulla Ferrachstrasse, era gestito dalla vittima dal 2002.

E dai primi accertamenti sembra che dietro all’uccisione dell’uomo ci sia la vendetta. Da anni è infatti in corso una faida familiare tra la famiglia I.* e la famiglia B.* Il motivo: la concessione di un tratto di spiaggia nella città macedone di Struga, che è stata data alla famiglia B.

Secondo un conoscente della vittima, i due figli del proprietario del ristorante ucciso, SI* (23) e PI*, alcuni anni fa avevano colpito con alcune mazze da baseball un membro della famiglia B., alla cui testa ci sarebbe un temuto mafioso.

Vendetta - L'attacco aveva avuto delle conseguenze: SI era stato ucciso il 13 dicembre 2015. A confermarlo a “20 Minuten” è un parente del gestore del ristorante. L’altro figlio, PI, era invece rimasto gravemente ferito e da allora è rimasto invalido. Si dice che i “giustizieri” siano il padre e il fratello del mafioso, che avrebbe sparato ai due figli con armi automatiche nella loro auto. A seguito dei fatti la famiglia di I. si sarebbe vendicata e nel 2017 avrebbe sparato al leader della famiglia rivale nel suo bar a Struga.

«La faida continuerà certamente» - I conoscenti del 51enne ucciso nella notte sospettano quindi una connessione con la faida familiare che dura da anni. Per paura della vendetta, si dice che l'uomo abbia portato il suo figlio invalido in Svizzera. «Ha sempre voluto che la faida finisse», sostiene uno di loro. Il quale è però sicuro: «Le uccisioni continueranno, è una questione legata all'onore».

La polizia cantonale di Zurigo non ha voluto commentare i dettagli del caso a causa delle indagini in corso. «In sostanza, ora stiamo cercando l'uomo che ha sparato i colpi», ha affermato il portavoce Marc Besson a "20 Minuten". Le questioni legate al moventi potranno essere chiarite solo dopo aver interrogato il colpevole.

*Nomi noti alla redazione di 20 Minuten

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