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L'uomo, un 45enne pachistano sieropositivo, aveva abusato sessualmente di sei giovani clienti tra il 2010 e il 2016
LUCERNA - Il pubblico ministero ha chiesto oggi a Lucerna sette anni di carcere per un tassista che aveva abusato sessualmente di sei giovani clienti, una delle quali era stata anche violentata. La difesa spera in una pena di non oltre tre anni, in parte con la condizionale. La sentenza sarà comunicata per iscritto.
La procuratrice che ha sostenuto l'accusa ha chiesto al tribunale penale davanti al quale si è tenuto il processo di infliggere all'imputato, un 45enne pachistano, anche il divieto di esercitare la professione di tassista. Il difensore ha dal canto suo auspicato che l'uomo non debba scontare in carcere più di sei mesi della pena che gli sarà inflitta.
Secondo l'atto d'accusa, il tassista aveva molestato sul taxi le giovani donne tra i 17 e i 25 anni, in procinto di rientrare a casa di notte dopo consumo di alcol, palpando loro gambe, seno e basso ventre, intrufolando le mani anche sotto i vestiti. La sua ultima vittima una 18enne studentessa australiana, sarebbe stata da lui anche violentata, nel marzo 2016.
L'uomo era stato arrestato due mesi dopo e grazie a test del Dna aveva potuto essere provata la sua colpevolezza. Gli inquirenti sono poi risaliti a lui anche per gli altri cinque casi, avvenuti negli anni 2010, 2012 e 2016.
Il tassista è sieropositivo da oltre 20 anni. Non avendone informato la moglie e poiché con la giovane australiana stuprata aveva avuto un rapporto sessuale non protetto il pubblico ministero lo accusa anche di tentate lesioni gravi, non essendoci stata infezione. Imputazione che si aggiunge a quelle di violenza carnale, coazione sessuale e persino rapimento in quattro casi, poiché il tassista aveva allungato il percorso normalmente richiesto per portare a casa loro le ragazze.
