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Sulla base di testimonianze e perizie tecniche l'uomo che conduceva il gruppo non può essere accusato di omicidio colposo
COIRA - C'è una svolta importante nell'inchiesta sull'incidente che, il 31 gennaio del 2015, portò alla morte di cinque delle sette persone travolte da una valanga sul fianco orientale del Piz Vilan sopra Seewis (GR), in Prettigovia.
Stando a quanto riferisce la polizia cantonale grigionese, nell'inchiesta per omicidio colposo aperta subito dopo l'accaduto non vi sarebbero elementi per condannare la guida sciistica che quel giorno guidava il gruppo.
In seguito alla valanga, ricordiamo, tre persone erano state trovate morte sotto la neve, mentre due donne erano spirate in seguito, in ospedale.
L'incidente è avvenuto nel corso di un tour gestito da una guida turistica del Club Alpino Svizzero (CAS). Tutti i partecipanti erano scialpinisti e membri SAC. La guida, però, non era stata sorpresa dalla valanga.
L'inchiesta ha raccolto le diverse testimonianze dei presenti e dei testimoni. Gli inquirenti hanno valutato diverse registrazioni e immagini GPS. Per chiarimenti tecnici e la valutazione del comportamento della guida, il pubblico ministero ha chiesto l'aiuto di due esperti di valanghe. Il rapporto finale è stato presentato nell'aprile 2017.
Sulla base dei risultati e, in particolare, le conclusioni degli esperti, è stato ritenuto giustificabile il comportamento della guida. Per questo motivo non sarà sporta al momento nessuna denuncia penale. Il procedimento è stato chiuso, ma l'inchiesta non è ancora terminata.
