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SVITTOCani "nutriti" con lamette, è caccia al sadico

07.05.15 - 12:35
Un giovane golden retriever è quasi morto per aver ingerito un'esca mortale lasciata sul bordo di un fiume. Un altro caso è stato segnalato alla polizia che ha aperto un'inchiesta
Cani "nutriti" con lamette, è caccia al sadico
Un giovane golden retriever è quasi morto per aver ingerito un'esca mortale lasciata sul bordo di un fiume. Un altro caso è stato segnalato alla polizia che ha aperto un'inchiesta

SVITTO - Una passeggiata sulle rive della Sihl, nel canton Svitto, poteva costare cara a un golden retriever di otto mesi. "Stavamo passeggiando quando, improvvisamente, abbiamo visto che stava mangiando qualcosa", racconta il proprietario che è subito corso a togliergli il cibo dalla bocca. Trovando la sorpresa: "Mi sono tagliato la mano. È così che ho visto che la salsiccia conteneva lamette da barba".

Lo svittese è quindi corso dal veterinario. Una radiografia ha mostrato la presenza di una lametta nello stomaco del povero cane, che è stato ricoverato in una clinica veterinaria a Hünenberg (ZG).

Un intervento chirurgico ha permesso di estrarre, alla fine, quattro lamette incollate assieme. Angelo Alessandro Andreoni, che ha operato l'animale, crede che l'animale riuscirà a sopravvivere: "Le lamette erano ancora nello stomaco. Se avessero raggiunto l'intestino, probabilmente sarebbe morto".

Ma un altro problema, ancora più pernicioso, minaccia la vita dell'animale. Il veterinario trovando strana l'enorme perdita di sangue durante l'intervento, ha effettuato delle analisi che hanno confermato la malvagità del sadico che ha preparato l'esca. Oltre alle lamette, la salsiccia conteneva infatti veleno per ratti.

Se il Dr. Andreoni non avesse fatto gli accertamenti, nonostante l'intervento, il cane sarebbe morto. Oltre alla chirurgia, il medico ha dovuto ricorrere a una trasfusione di sangue. Il cane dovrà essere sottoposto a diversi trattamenti medici per alcune settimane, per guarire il fegato attaccato dal veleno.

Il proprietario del golden retriever ha ora sporto denuncia. David Mynall, portavoce della polizia cantonale svittese, ha confermato la vicenda spiegando che il caso non è isolato.

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