L'obiettivo è fornire delle risposte sull'origine e sullo sviluppo della Via Lattea. Il satellite permetterà di studiare in dettaglio la posizione, l'origine e la formazione delle stelle, compreso il processo di decadimento della materia quando si spengono.
Esso traccerà inoltre la mappa di quasi un miliardo di stelle, determinandone la posizione esatta, la distanza e il moto proprio. Gli astronomi confidano nelle misurazioni di Gaia anche per identificare eventuali corpi celesti sconosciuti, pianeti al di là della Via Lattea o altre galassie attive e lontanissime.
Durante questi anni, un'equipe internazionale di circa 400 scienziati raccoglierà e analizzerà i dati con lo scopo di produrre, entro il 2021, il più grande catalogo di corpi celesti mai realizzato con una tale precisione, fa sapere l'Università di Ginevra.
Alcuni studiosi svizzeri si sono concentrati sulla rilevazione e sul trattamento dei dati già durante i preparativi della missione facilitando così il successivo lavoro di analisi, precisa la SEFRI.
Alla missione ESA partecipano sia il settore industriale svizzero che quello economico. L'industria aerospaziale elvetica si è aggiudicata commesse per venti milioni di franchi, occupandosi soprattutto di realizzare le componenti e i sistemi satellitari di Gaia.