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TURGOVIASi licenzia perché non vuole la lavagna elettronica in classe

13.07.13 - 11:16
Il caso di una docente turgoviese che ha rassegnato le dimissioni per timore di ripercussioni negative alla sua salute a causa delle radiazioni emanate dalle nuove lavagne interattive multimediali
Foto d'archivio (Keystone)
Si licenzia perché non vuole la lavagna elettronica in classe
Il caso di una docente turgoviese che ha rassegnato le dimissioni per timore di ripercussioni negative alla sua salute a causa delle radiazioni emanate dalle nuove lavagne interattive multimediali

FRAUENFELD - Lo stridio, a volte fastidioso, dei gessi stanno diventando ormai una rarità nelle aule scolastiche svizzere. Nuovi modelli interattivi stanno sostituendo le tradizionali lavagne, ancora indelebili nei ricordi di tante generazioni di ex alunni. Quelle di oggi non fungono soltanto da lavagna, bensì anche da schermo per proiettori.

A Frauenfeld, capoluogo del Canton Turgovia, le lavagne interattive multimediali sono ormai una realtà consolidata. La notizia che arriva oggi dal cantone della Svizzera nord-orientale è la decisione, da parte di una docente, di rassegnare le proprie dimissioni proprio a causa dell'avvento di questo tipo di lavagne moderne. Nella lettera di licenziamento l’insegnante avrebbe giustificato il suo doloroso passo asserendo di non poter più sopportare le radiazioni di elettrosmog emanate dalle lavagne di ultima generazione.

Alla "Thurgauer Zeitung" il direttore dell'istituto, Andreas Wirth, ha dichiarato che questi "apparecchi" non rappresentano nessun problema per la salute, precisando che "nel bando di concorso per questo progetto abbiamo riposto molta importanza sull'aspetto dell'elettrosmog".

Rassicurazioni, come si legge su 20min.ch, sono giunte anche dalla Mobil Werke AG di Berneck (San Gallo) ditta rivenditrice di queste "tavole elettroniche". Claudio Frisenda, direttore marketing dell'azienda ha spiegato che "soltanto le superfici sono elettromagnetiche" e che "le radiazioni emanate non sono pericolose per gli esseri umani".

D'altro parere è Markus Lauener, presidente dell'Associazione contro l'Elettrosmog in Svizzera: "Gli esseri umani reagiscono a tutti i tipi di radiazioni e le ripercussioni si manifestano in modo diverso da persona a persona".

"Potrei immaginarmi che la docente, poiché costretta a stare a diretto contatto con la lavagna, sia stata colpita in modo più importante dalle radiazioni rispetto, per esempio, ad un alunno".

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