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ZURIGOTelefonini e fit-watch per curare la sclerosi multipla

17.04.24 - 11:41
Secondo un recente studio, i dati rilevati da questi dispositivi forniscono un buon quadro del decorso della malattia.
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Fonte ats
Telefonini e fit-watch per curare la sclerosi multipla
Secondo un recente studio, i dati rilevati da questi dispositivi forniscono un buon quadro del decorso della malattia.

ZURIGO - I dati memorizzati dagli smartphone e dagli orologi per il fitness possono migliorare il trattamento della sclerosi multipla. Secondo un nuovo studio dell'ETH di Zurigo, questi dati forniscono un buon quadro del decorso della malattia.

La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria cronica e autoimmune del sistema nervoso centrale. I sintomi e il decorso della malattia possono variare notevolmente da paziente a paziente e vanno dalla stanchezza, ai disturbi visivi sensoriali e visivi e fino alla paralisi muscolare.

Per scegliere una terapia adeguata, i medici devono conoscere il più possibile i sintomi. Di solito ottengono queste informazioni interrogando i pazienti, che non sempre sono in grado di ricordare esattamente come si sono sentiti nelle ultime settimane o mesi. Per questo motivo, i dati così raccolti sono spesso imprecisi e incompleti.

Nel loro studio, pubblicato sulla rivista "NPJ Digital Medicine", i ricercatori del Politecnico federale (ETH) di Zurigo guidati da Christian Holz e Gunnar Rätsch hanno dimostrato che gli smartphone e gli orologi sportivi possono fornire questi dati in modo affidabile.

Lo studio ha preso in esami un campione di 79 persone con e senza SM che sono state dotate di orologi per il fitness. I dati sull'attività fisica e sulla frequenza cardiaca si sono rivelati particolarmente significativi, scrive l'ETH: quanto più bassi erano l'attività fisica e la frequenza cardiaca, tanto più compromessi e stanchi erano i partecipanti allo studio.

Necessari nuovi studi - «I medici trarrebbero vantaggio dall'avere accesso a misurazioni affidabili a lungo termine dei parametri di salute dei loro pazienti. Questi dati forniscono un quadro accurato e completo delle condizioni del paziente», ha dichiarato l'autore principale Shkurta Gashi, citato nel comunicato.

Secondo i ricercatori, questi dati potrebbero migliorare la qualità delle cure e potrebbero anche essere utilizzati per verificare l'efficacia delle terapie. Per arrivare ad un analisi automatica di tali dati saranno tuttavia necessari ulteriori studi.

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