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SVIZZERA«Sono stato vittima di intolleranza più come UDC che come gay»

24.03.24 - 19:23
La testimonianza di Beat Feurer, per 13 anni presidente di Gay SVP: «Molte cose sono cambiate in meglio»
20min/Matthias Spicher
Fonte Ats
«Sono stato vittima di intolleranza più come UDC che come gay»
La testimonianza di Beat Feurer, per 13 anni presidente di Gay SVP: «Molte cose sono cambiate in meglio»

ZURIGO - Vittima di intolleranza molto più come esponente UDC che come omosessuale: si descrive così Beat Feurer, municipale di Bienne (BE) e per 13 anni presidente di Gay SVP, associazione di simpatizzanti democentristi non etero che - ritenendo raggiunti gli obiettivi - si è sciolta all'inizio dell'anno.

«Presto compirò 64 anni ed ero praticamente il nonno del club», spiega Feurer in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung. «Quando parlo con i più giovani è evidente che gli omosessuali non hanno più gli stessi problemi di un tempo. Molte cose sono cambiate in meglio. Dopo che il popolo ha detto sì al matrimonio per tutti abbiamo ritenuto che gli obiettivi principali fossero stati raggiunti. Miglioramenti sono sempre possibili, naturalmente, ma non mi sembrava corretto accanirsi con l'idea dei gay presunti discriminati, come fanno certi ambienti».

Attaccato perché democentrista - Va davvero tutto per il meglio? «A livello legale, sì, in effetti. Quando vengo preso di mira per strada, non è perché sono gay, ma perché sono democentrista. Si vivono molte esperienze in materia», risponde l'intervistato. «Non sono stato aggredito fisicamente, ma mi hanno sputato addosso e minacciato pesantemente. Se fossi stato aggredito in questo modo a causa del mio orientamento sessuale sarebbe stato uno scandalo e il giorno dopo la cosa sarebbe stata su tutti i media».

L'ostilità della comunità omosessuale - Secondo il responsabile delle finanze della città di Bienne nella comunità omosessuale «si parla molto di tolleranza, ma spesso ho sperimentato il contrario: c'era molta più ostilità lì che nel mio partito».

«Ho sentito occasionalmente qualche commento inopportuno all'interno dell'UDC, ma mai ostilità», insiste il 63enne. «Non sono mai stato così emarginato all'interno del partito come lo sono stato nella scena gay. A volte in modo davvero militante. Soprattutto all'inizio, quando sono entrato nella formazione politica, si è arrivati al punto che buoni amici mi hanno voltato le spalle e ci sono state situazioni molto dolorose. Persone che mi dicevano in faccia: 'Cosa, sei nell'UDC? Non voglio più avere a che fare con te'. È un'esperienza che vivo ancora oggi, soprattutto da parte di persone che si definiscono tolleranti e parlano molto di accettazione».

«Non entro negli schemi, e questo non piace» - Come spiegare la situazione? «Proprio perché hai un problema di intolleranza ne senti l'odore ovunque e devi fare la figura del moralista», argomenta Feurer. «Inoltre alcune persone di sinistra sono probabilmente un po' dispiaciute e frustrate per il fatto che questo esponente UDC, che è noto come politico in un esecutivo ed è sotto gli occhi di tutti, sia gay. Io non entro negli schemi e questo non piace ad alcune persone».

Perché nacque Gay SVP - L'associazione Gay SVP è nata nel 2010 proprio per andare contro la categorizzazione «essere omosessuale uguale essere di sinistra». All'epoca inoltre il tema all'interno dell'UDC era trascurato o addirittura trattato negativamente. «Per questo abbiamo pensato: vogliamo dimostrare che esistiamo - all'esterno, ma anche all'interno del partito, per sensibilizzare l'opinione pubblica e, allo stesso tempo, far capire agli altri omosessuali non di sinistra che non sono i soli».

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