SVIZZERA«Giovani, criminali e con niente da perdere»

BERNA - Quello dell'asilo è uno dei temi più dibattuti. Sia a livello federale che cantonale. Ma non è solo la politica a chinarsi su questo annoso problema. La tematica infiamma infatti anche la gente comune e viene dibattuto anche sui giornali. Proprio oggi il TagesAnzeigerer titolava: «Giovani, criminali e con nulla da perdere», riferendosi a quei «giovani provenienti dal Maghreb che tengono impegnati le polizie di tutta la Svizzera con furti e rapine».

I casi ticinesi - Una cosa la dobbiamo subito mettere in chiaro: i migranti che delinquono sono solo una minoranza. Ma esistono. Ne sanno qualcosa anche al centro federale d'asilo di Chiasso dove alcuni ospiti si sono macchiati di svariati crimini. Alcuni esempi recenti? L'accoltellamento di un tunisino da parte di un algerino avvenuto il 2 marzo 2023 nella struttura, i furti nelle auto perpetrati da quattro magrebin nel maggio 2023 oppure i due richiedenti l'asilo che hanno abusato di una giovane sul TILO.

Reati in aumento - La situazione è monitorata e recentemente il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia Beat Jans ha promesso un giro di vite contro i richiedenti l'asilo che delinquono. Un giro di vite che viene auspicato - sulle colonne del quotidiano zurighese - anche da Karin Kayser-Frutschi, copresidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP). « In tutta la Svizzera, i reati commessi da richiedenti l'asilo magrebini sono in aumento. Siamo vicini a un punto di rottura».

«Nessun vero interesse all'asilo» - La consigliera di Stato di Obvaldo sottolinea come un «piccolo gruppo di criminali» provenienti da Algeria, Marocco e Tunisia, stia «mettendo in cattiva luce» l'intero settore dell'asilo. I magrebini, precisa il TagesAnzeiger, rappresentano infatti una minoranza dei richiedenti. E spesso non hanno nemmeno alcun interesse a porre una domanda per l'asilo. In effetti solo lo 0,3% di loro riceve una risposta positiva.

Auto prese di mira - Questi criminali, spesso, una volta giunti in Svizzera spariscono. Ricomparendo, però, nei comunicati delle polizie cantonali che riguardano in particolar modo i furti nelle automobili. In Argovia infatti - stando ai dati riportati dal quotidiano - nelle prime sei settimane del 2024 persone magrebine si sono "macchiate" di 33 di questi reati. Simile la situazione anche a Berna e Zurigo dove i furti nei veicoli sono in aumento e gli autori sono «spesso giovani uomini, per lo più provenienti dal Maghreb». Il loro bottino? Occhiali da sole costosi, smartphone e tablet. Reati troppo lievi per una pena detentiva. Con gli autori che spesso vengono rilasciati dopo meno di 24 ore. «E questo è molto frustrante per le autorità giudiziarie», conclude Kayser-Frutschi.