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CAMERE FEDERALI«Sì a una strategia contro il razzismo e l'antisemitismo»

07.03.24 - 12:54
Con questo atto parlamentare, si incarica il Consiglio federale di elaborare un piano d'azione insieme a Cantoni e Comuni.
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Fonte ats
«Sì a una strategia contro il razzismo e l'antisemitismo»
Con questo atto parlamentare, si incarica il Consiglio federale di elaborare un piano d'azione insieme a Cantoni e Comuni.

BERNA - Sì a una strategia e a un piano d'azione contro il razzismo e l'antisemitismo, che, specie a causa del conflitto a Gaza, stanno rialzando la testa. Ne è convinto il Consiglio nazionale, che oggi - con 125 voti contro 48 e 9 astenuti - ha approvato una mozione in tal senso della sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N).

Con questo atto parlamentare - sostenuto anche dal Governo - si incarica il Consiglio federale di elaborare insieme a Cantoni e Comuni una strategia e un piano d'azione per contrastare questo fenomeno, che ha assunto proporzioni più che preoccupanti.

La mozione chiede inoltre all'esecutivo di rafforzare l'attuale Servizio per la lotta al razzismo "con risorse sufficienti". Sempre, secondo l'atto parlamentare, il Governo deve valutare l'opportunità di nominare un nuovo incaricato per la lotta al razzismo e all'antisemitismo.

Episodi antisemiti in crescente rialzo

Uno dei motivi alla base della mozione è l'aumento degli episodi di antisemitismo in Svizzera, da ultimo l'accoltellamento sabato di un 50enne ebreo ortodosso a Zurigo da parte di un 15enne di origini tunisine che solidarizza con il gruppo terroristico Stato Islamico (Isis). Sia i due relatori commissionali, Samira Marti (PS/BL) e Damien Cottier (PLR/NE) che la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider hanno condannato in aula l'atto commesso sabato, che si iscrive in una serie di episodi antisemiti in crescente rialzo.

"L'attentato di sabato a Zurigo è un attacco contro tutti noi, e contro tutto ciò che fa l'essenza della Svizzera, contro il rispetto per gli altri e i nostri valori costituzionali", ha dichiarato Cottier.

Alla luce delle manifestazioni di intolleranza verificatesi dopo il 7 di ottobre - è stato sottolineato - è quindi importante che il Consiglio federale riveda la propria strategia, verifichi il quadro attuale e appronti le future linee strategiche, in modo da combattere fenomeni che in una società democratica non devono trovare spazio alcuno

Solo UDC contraria

Come in seno alla CIP-N solo l'UDC ha invitato invano il plenum a respingere la mozione. Andreas Glarner (UDC/AG) ha dichiarato che non si vuole assolutamente banalizzare l'antisemitismo latente, che deve essere combattuto con tutti i mezzi legittimi, ma il Codice penale prevede già norme adeguate a questo scopo. A suo avviso, invece di nominare un commissario per la lotta al razzismo e all'antisemitismo, sarebbe meglio impiegare qualche guardia di confine in più.

Per Glarner, la strategia richiesta è rivolta all'obiettivo sbagliato. A suo avviso, l'antisemitismo in Svizzera deriva dagli immigrati clandestini che sono entrati nella Confederazione. Ma - come detto - al voto il plenum non l'ha seguito e ha accolto con un'ampia maggioranza la mozione. Il dossier passa ora agli Stati.

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