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SVIZZERA«Dobbiamo lavorare in modo diverso, se vogliamo lavorare di più»

04.02.24 - 21:28
Questa è la ricetta di uno dei maggiori gerontologi svizzeri per far fronte all'(inevitabile) aumento dell'età pensionabile.
20min/Matthias Spicher
Fonte ats
«Dobbiamo lavorare in modo diverso, se vogliamo lavorare di più»
Questa è la ricetta di uno dei maggiori gerontologi svizzeri per far fronte all'(inevitabile) aumento dell'età pensionabile.

BERNA - Per far fronte a un aumento dell'età pensionabile - da considerare inevitabile - gli svizzeri devono poter lavorare in modo diverso: con meno stress e ricorrendo, a scadenze regolari, a semestri di congedo pagati. È la ricetta portata avanti dal gerontologo e sociologo Francois Höpflinger, uno dei grandi esperti della terza età nella Confederazione.

«Dobbiamo coinvolgere gli anziani sani e motivati nella responsabilità sociale», afferma il 75enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. «Le persone attive invecchiano meglio. Se si assumono la responsabilità di invecchiare in modo sano, alleggeriscono il peso della prossima generazione. Per dirla in modo provocatorio: è meglio che una madre abbia bisogno di assistenza solo quando la figlia ha già raggiunto l'età della pensione».

Aumentare l'età di pensionamento? «È inevitabile», osserva l'ex professore all'Università di Zurigo. «C'è un alto livello di consenso tra gli esperti sul fatto che sia necessario. La maggioranza della popolazione è però ancora contraria. Una cosa è chiara: se vogliamo lavorare più a lungo, dobbiamo lavorare in modo diverso».

«Dobbiamo fare in modo di avere meno stress», spiega lo specialista. «La promozione della salute è importante, affinché le persone rimangano in forma e motivate più a lungo. Dobbiamo lavorare in modo più sano, ma più a lungo. Abbiamo bisogno di strutture di carriera diverse».

Finora il sistema ha funzionato in sequenza: istruzione, lavoro, pensione. «La tendenza è verso l'apprendimento permanente. Si è scoperto che questo riduce il rischio di demenza e che a 70 anni si possono ancora formare nuove cellule cerebrali».

Secondo l'accademico che si è a lungo occupato di famiglia e demografia sociale servono però anche periodi di riposo. "Chi lavora da cinque o sei anni dovrà aver diritto a sei mesi di ferie pagate: periodi sabbatici". Chi pagherebbe? "Si potrebbe prendere in considerazione l'idea che sia lo stato a farsi carico. Se avete 50 anni, potreste prelevare mezzo anno di AVS dal fondo apposito e poi impegnarvi a lavorare un po' più a lungo. Magari anche a tempo parziale".

Il fatto che gli anziani lavorino più a lungo non servirà solo per finanziare il regime pensionistico. «È importante anche per mantenere la produttività. Gli anziani portano con sé l'esperienza. Ce ne siamo resi conto: quando gli infermieri in pensione aiutano in un team, il tasso di burnout tra i giovani è più basso. Questo perché i vecchi sanno come gestire le situazioni difficili».

La popolazione - osserva l'intervistatrice - è però al momento molto negativa riguardo all'idea di lavorare più a lungo. «Attualmente il livello di stress nell'ambito dell'impiego è molto alto», risponde Höpflinger. «I giovani sono i più stressati, non gli anziani. Non si può lavorare sotto stress per 40 anni. Dobbiamo eliminare lo stress», conclude.

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COMMENTI
 

Ciulindo.47 2 mesi fa su tio
Il sistema economico vigente mette al centro il profitto e non le persone che sono solo funzionali alla produzione e al consumo di merci e servizi. Per il capitalismo, l’obiettivo è il profitto ottenuto attraverso il plus-lavoro fornito dai salariati che, a sua volta, genera plusvalore intascato dai proprietari dei mezzi di produzione. Ne consegue che, mentre la produzione è sempre più socializzata, il profitto è privato. Ma, siccome quest’ultimo a causa della sovrapproduzione e alla saturazione del commercio si valorizza sempre meno, di conseguenza si inaspriscono le condizioni di lavoro arrivando al paradosso di pretendere lo sfruttamento massimo delle risorse umane a carico dei salariati con l’aumento dell’età pensionabile. La prospettiva è dunque di vivere solo per lavorare fino a diventare i becchini di noi stessi.

littli 2 mesi fa su tio
IO NON VOGLIO LAVORARE DI PIU' PERCHE' HO GIA' FATTO ABBASTANZA.

RemusRogue 2 mesi fa su tio
D'accordisdimo ma meno stress significa morire più tardi di oggi e quindi non risolvi il problema, emplicemente lavoreremmo più anni e moriremmo più tardi.

francox 2 mesi fa su tio
Congedi pagati... da chi fa i congedi, è solo un gioco di parole. Quando c'è da salvare una banca che ha truffato sapendo di truffare, ci sono miliardi a iosa disponibili immediatamente, per noi invece..

TIA84 2 mesi fa su tio
A me la cosa che ha fatto più ridere è il fatto che i periodi sabbatici si dovrebbero finanziare con una parte di AVS già versato.. ma se è proprio perché non ci sono soldi per l'AVS che si deve lavorare pu a lungo (secondo loro) allora che razza di soluzione è?! Esperti di cosa? Di vendita di fumo?!

paolo Galbani 2 mesi fa su tio
lavoro fin che morte non ci separi. pora svizzera

Simulator 2 mesi fa su tio
Ma questi sono pagati per scrivere queste cavolate o fanno uso di cosa? Siamo passati sotto la dittatura della Corea del Nord con il motto “ il popolo deve lavorare fino alla morte”… ma in Svizzera cosa cavolo sta succedendo?

UMARELL 2 mesi fa su tio
I grandi esperti hanno parlato! Peccato che fanno i conti senza l’oste! Andateglielo a dire ai datori di lavoro: 1 - che devono pagare il secondo pilastro ai settantenni. Infatti arrivati ai 50 iniziano a licenziare, costano troppo! E i nuovi assunti li prendono preferibilmente come esterni per non pagarglielo. 2 - che devono concedergli anni sabbatici fino a 6 mesi!!🤣 3 - che bisogna lavorare senza stressarsi ! Ma questi grandi esperti dove vivono!!?? E si meravigliano che la popolazione non è d’accordo !Totalmente fuori dalla realtà! Sarà inevitabile per loro passare la vita a solo lavorare, probabilmente perché non hanno altri interessi nella vita e perché hanno le chiappe al caldo! «La tendenza è verso l'apprendimento permanente. Si è scoperto che questo riduce il rischio di demenza e che a 70 anni si possono ancora formare nuove cellule cerebrali». Wow ! Che bella notizia, peccato che le vostre invece sono irrimediabilmente bruciate!

Hannoveraner 2 mesi fa su tio
Bisogna lavorare di più
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