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SVIZZERA«La BNS potrebbe senza problemi versare soldi a cantoni e a Berna»

15.01.24 - 09:53
«La mancata distribuzione non è il risultato necessario della situazione finanziaria della BNS», dicono gli esperti.
20min/Matthias Spicher
Fonte Ats
«La BNS potrebbe senza problemi versare soldi a cantoni e a Berna»
«La mancata distribuzione non è il risultato necessario della situazione finanziaria della BNS», dicono gli esperti.

BERNA - La Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe tranquillamente versare contributi a cantoni e alla Confederazione, ma al contrario sceglie in maniera autonoma di potenziare sempre di più le sue riserve: è la critica del gruppo di economisti noto con il nome di SNB-Observatory (osservatorio della BNS), che chiede al consiglio di banca (l'organo di vigilanza dove sono fra l'altro presenti anche politici e sindacalisti) di intervenire.

In una dettagliata presa di posizione pubblicata oggi gli esperti ricordano che in base alle cifre provvisorie diffuse il 9 gennaio l'istituto guidato da Thoms Jordan ha subito nel 2023 una perdita di 2,8 miliardi di franchi. Come nel 2023, nonostante il disavanzo complessivo la banca ha deciso di assegnare un importo positivo agli accantonamenti per riserve monetarie di 10,5 miliardi, che salgono così a 113,0 miliardi. In parallelo la riserva per future ripartizioni agli enti pubblici diventa ancora più negativa, passando da -39,5 a -52,8 miliardi.

«La mancata distribuzione ai Cantoni e alla Confederazione non è il risultato necessario della situazione finanziaria della BNS», sostengono gli specialisti. «Con un accantonamento per le riserve monetarie di 113 miliardi l'istituto può senza problemi permettersi i 6 miliardi che ha distribuito negli anni precedenti. Anno dopo anno, la BNS sceglie invece di riempire questo paniere a spese delle riserve di distribuzione».

«I cantoni e la confederazione hanno ragione a lamentarsi di una politica di accantonamento arbitraria, in base alla quale gli accantonamenti in questione vengono aumentati del 10% ogni anno senza alcuna giustificazione», insiste l'SNB-Observatory. A suo avviso ciò priva gli enti pubblici «della parte di patrimonio che spetta loro di diritto e che appartiene al popolo».

Il consiglio di banca - cioè l'organo che esercita la vigilanza e il controllo sulla conduzione degli affari della BNS, in cui siede anche il consigliere di Stato ticinese Christian Vitta - «sarebbe in grado di modificare questa prassi, poiché fa parte del suo mandato approvare la politica degli accantonamenti proposta dalla direzione generale», sottolineano gli esperti.

Fanno parte dell'osservatorio Yvan Lengwiler, professore all'Università di Basilea, ex consulente della BNS ed ex membro della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, il professore emerito ginevrino Charles Wyplosz, nonché Stefan Gerlach, capoeconomista della banca privata EFG (che sette anni fa ha rilevato la luganese BSI) ed ex vicegovernatore della banca centrale irlandese.

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COMMENTI
 

Simulator 3 mesi fa su tio
HA FATTO BENE LA BNS A NON DARE NULLA!!! abbiamo capito che il nostro cantone ha vissuto alla grande su beni altrui!!! Come si dimostra ora stiamo affondando nella melma!!! finita la paghetta BNS finita la pacchia!!!

Aaahhh 3 mesi fa su tio
I cantoni hanno sperperato sistematicamente i soldi della bns anziché usarli per ridurre il debito pubblico. Addirittura mettono a preventivo quello che non è certo arrivi davvero. Gestione da asilo. Ora a rubinetti chiusi si vede davvero la taratura degli amministratori… scarsa perche sono solo capaci a spendere

Equalizer 3 mesi fa su tio
Partendo dal fatto che gli azionisti della BNS sono i cantoni, ma per fortuna non hanno possibilità di influire sulle decisioni, altrimenti pori noi, c'è sempre una considerazione da fare, i nostri politici ormai fanno sempre più conti con soldi non "guadagnati" in un corretto regime contabile per far funzionare l'azienda Stato, il che dimostra l'incapacità di una buona gestione della spesa pubblica, un altro chiaro esempio di ciò anche a livello regionale, il fatto che si mettano a preventivo i ricavi dalle infrazioni stradali e parliamo di milioni, possibilmente se gli automobilisti fossero più corretti bisognerebbe licenziare un quarto degli agenti per mancanza di fondi. Mica male no?
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