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SVIZZERAUn terzo della Svizzera è alternariana, e il Ticino spinge verso il cambiamento

09.01.24 - 06:30
Seppur i flexitariani siano in diminuzione, le alternative vegetali ai derivati animali restano saldamente ancorate ai piatti
Depositphotos (Honrai)
Un terzo della Svizzera è alternariana, e il Ticino spinge verso il cambiamento
Seppur i flexitariani siano in diminuzione, le alternative vegetali ai derivati animali restano saldamente ancorate ai piatti
Il nostro è il cantone in cui la scelta alternariana si sta diffondendo più velocemente, con una crescita dell'8% in un solo anno

BERNA - Nei supermercati occupano sempre più spazio e aumenta la loro varietà. Una fetta della popolazione che cresce di anno in anno e che non ha per forza l'intenzione di escludere dalla propria dieta i prodotti derivanti dall'industria animale tende ad aggiungerli al proprio carrello con molta più facilità rispetto ad alcuni anni fa.

Il 58% della popolazione svizzera rinuncia consapevolmente, più volte alla settimana, a prodotti di origine animale. Una tendenza in calo se si guarda agli scorsi anni: rispetto al 2022 il 7% in meno delle donne consuma più volte al mese alternative vegetali. Nel caso degli uomini invece la diminuzione è stata appena del 2%. Ma il dato resta comunque positivo considerando che, in tutte le regioni linguistiche della Confederazione, oltre il 50% della popolazione è flexitariana, e che quasi il 70% degli uomini e delle donne ritiene che tra cinque anni consumerà prodotti sostitutivi più spesso (37%) o con la stessa frequenza di oggi (32%).

Stando al Plant Based Food Report 2023 pubblicato da Coop in occasione di Veganuary, c'è però un'altra categoria che si sta affermando nella lotta alla diminuzione delle emissioni, al miglioramento della propria salute e che si sta interessando sempre più al benessere animale. Le persone alternariane - ossia che più volte al mese includono nel proprio pasto sostituti di derivati animali -, rappresentano oggi il 28% della popolazione svizzera (+1% rispetto al 2022) e il 58% fra loro ritiene che in futuro consumerà sempre più alternative vegane.

Chiaramente, un maggiore interesse per i reparti vegani e vegetariani al supermercato si traduce in un minore consumo di derivati animali. In un solo anno l'interessamento per carne, formaggio e latte è significativamente diminuito - seppur il 62% della popolazione continui a consumare più volte alla settimana della carne. Si parla di una diminuzione di 3 punti percentuali per il latte, sempre 3% anche per la carne e del 2% per il formaggio.

A livello economico, ad attirare maggiormente consumatori e consumatrici sono i sostituti dei latticini, che nel 2023 hanno registrato un fatturato complessivo di 134,4 milioni di franchi (+6%). Quasi 50 milioni in più rispetto ai sostituti della carne, per cui l'interesse è in diminuzione: il segmento di mercato ha registrato un calo dell'1,5% rispetto al 2022, mentre la categoria delle alternative al pesce è cresciuta del 6,7%.

In Ticino - Alle nostre latitudini si riconferma la tendenza a scegliere di includere nella propria dieta le alternative vegetali per motivi di salute in oltre il 60% dei casi. Quella ticinese, inoltre, è la popolazione in cui la scelta alternariana è la più diffusa tra le regioni linguistiche, con una crescita dell'8% dallo scorso anno (dal 28 al 35%), seppur la percentuale dei flexitariani sia in diminuzione (dal 59 al 53%).

A livello locale, riferisce a Tio/20Minuti Coop, sono i momò a guidare il Ticino verso il cambiamento. La maggior parte dei prodotti vegani viene infatti acquistata nel comune di Mendrisio, primo in tutte le categorie. Guardando alle vendite di sostituti della carne, al secondo posto troviamo Muralto, seguito da Bellinzona, Massagno e Lugano.

Considerando invece la variante vegetale di latte e yogurt, ritroviamo Massagno al secondo posto, quindi Muralto, Bellinzona e Lugano. Per quanto riguarda le alternative al formaggio, Muralto occupa nuovamente il secondo posto, con al seguito Minusio, Lugano e Losone.

Veganuary - Gennaio è un mese storicamente di sfide. Fra queste si inserisce quella di mangiare vegano per un mese, promossa dal sito veganuary.com, sul quale si possono trovare ricette, spunti e informazioni di vario genere. Negli ultimi anni si è particolarmente affermata sui social, con numerosi utenti che condividono il loro percorso, che siano già vegani o vegetariani, o che si stiano per la prima volta approcciando a questo universo.

Stando al rapporto di Veganuary 2023, lo scorso anno si sono iscritte alla challenge oltre 700mila persone e vari studi hanno dimostrato che milioni di utenti hanno partecipato senza iscriversi. Solo in Corea del Nord e a Città del Vaticano nessuno ha voluto cogliere la sfida.

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COMMENTI
 

Baitz 3 mesi fa su tio
Ecco i problemi della vita???

IsReal 3 mesi fa su tio
Vai con le larve e cavallette...

Spartan555 3 mesi fa su tio
No, grazie.

macello22 3 mesi fa su tio
Nessun surrogato batterà mai una bella e buona Fiorentina di Fassona alla brace, o un buonissimo e tenerissimo filetto di cavallo con burro alle erbe. Basta mangiare la carne il giusto e vedi che non fa male, i nostri nonni arrivano anche a 100 anni e han sempre mangiato di tutto, ora son arrivate tutte ste cose e ho visto che ci son sempre più persone con età inferiore hai 60 anni che muoiono ogni anno.

Net21 3 mesi fa su tio
Risposta a macello22
E però nemmeno limitarsi ai soli tagli pregiati. Una mucca ha solo 2 filetti da circa 1kg l'uno. O qualche fiorentina, e già non puoi averle tutte e due. Ma quanti altri tagli buoni e succulenti ci sono? Dalla coda in su, tüt è bon....

littli 3 mesi fa su tio
Non ho nessuna intenzione di mangiare surrogati di carne o bere surrogati di latte.

littli 3 mesi fa su tio
Io preferisco la carne vera (anche se ne mangio poca) e il latte da animale e non da piante (anche se ne bevo poco). I surrogati non li voglio assaggiare neanche se mi pagano.

Ottilbel 3 mesi fa su tio
Non capisco tutto questo odio nei commenti hahahaha, nessuno obbliga nessuno a cambiare dieta, ma se le persone diminuiscono il proprio consumo di carne sostituendola ogni tanto con prodotti di origine vegetale non vedo quale sia il problema. Se qualcuno vuole fare uno sforzo per ambiente e diritti animali ben venga.

fugu 3 mesi fa su tio
Risposta a Ottilbel
In sé non ci sarebbe nessun problema in effetti, se la gente lo facesse in silenzio invece di metterla giù dura e cafonare con questi paroloni ridicoli. È con notizie di questo genere e termini come quelli menzionati che si misura il benessere di un Paese. È il grande lusso qui, altro che ⚽⚽

CHGordola 3 mesi fa su tio
Risposta a Ottilbel
Oramai molti che commentano su TIO sono frustrati che non hanno niente nella vita se non diffondere odio online, condivido a pieno il tuo commento!!

Ciulindo.47 3 mesi fa su tio
Risposta a Ottilbel
I diritti degli animali non esistono. Essi sono solo una pretesa umana di assimilarli alle nostre norme giuridiche, come pure alla nostra emotività e moralismo. Nessun animale ritiene di avere diritti. Gli animali si devono rispettare solo e soprattutto nell’ambito del loro ambiente naturale.

macello22 3 mesi fa su tio
Risposta a Ottilbel
Già naturalmente non si mangia carne pranzo e cena (anche se mi piacerebbe), ma da 1 a 3 volte alla settimana e si varia, quindi non vedo tutto questo attaccare verso chi mangia carne, poi continuare con ste cose dei diritti ecc, in Svizzera per macellare un animale ci sono dei controlli molto severi e hanno studiato e messo in funzione un sistema tale che l'animale non viene stressato e non soffre, son andato a vedere come è un macello qui in Ticino. Per la piccola realtà della Svizzera i nostri allevamenti all'aperto e sulle alpeggi secondo mè non hanno un impatto ambientale così drastico, se andiamo a vedere oltre oceano verso Ovest allora li ti dò ragione.

Bad 3 mesi fa su tio
Risposta a macello22
Solo nella teoria Marcello, secondo un indagine dell'USAV nel 2019: "quasi la metà dei macelli di grandi dimensioni e la maggioranza di quelli di piccole dimensioni presentavano irregolarità riguardo alle ultime due fasi del processo: i responsabili spesso non verificavano se lo stordimento era andato a buon fine e se il dissanguamento era stato sufficientemente rapido"

s1 3 mesi fa su tio
Risposta a Ciulindo.47
wow, commento interessante, ma allora esistono forme di vita pensanti là fuori

fugu 3 mesi fa su tio
Oddio, sempre meglio... Tu sei alternariano o flexitariano? Povero mondo... Gente che muore di fame, e qui possiamo permetterci di essere celiaci e compagnia bella. Vent'anni fa nessuno sapeva nemmeno cosa fose il glutine né l'olio di palma, oggi è già tanto se una persona su dieci non ha allergie o intolleranze alimentari, o non sia vegetariana, vegetaliana o vegana, tutti relativi neologismi che fanno chic. Per conto mio sono mangia-quel-che-c'è-nel-piattariano, perché sono cresciuto così, grazie al Cielo.

MorettoGoffredo 3 mesi fa su tio
Risposta a fugu
Ma cosa stai scrivendo... Tralasciando che la celiachia non è una scelta alimentare ma una malattia autoimmune, di cui si studia cause e effetti da oltre 50 anni :) Fai lo stesso ragionamento con un diabetico. Ah dimenticavo, fatti due domande sul perché viviamo così tante intolleranze alimentari 😅

Net21 3 mesi fa su tio
Risposta a MorettoGoffredo
Rispondimi tu. Saranno magari dovute alla nostra alimentazione salutare, propinata ai neonati fin dai primi giorni di vita? Hai mai provato un omogeneizzato della grande distribuzione?

s1 3 mesi fa su tio
grazie per averci servito ben impiattata la demenza quotidiana
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