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SVIZZERA«Lottiamo per Céline e per una nuova legge contro il cyberbullismo»

24.12.23 - 22:46
La tredicenne di Spreitenbach (AG) aveva deciso di suicidarsi nel 2017 dopo esserne stata vittima. Da allora i genitori combattono.
Depositphotos (VadimVasenin)
Fonte SonntagsBlick
«Lottiamo per Céline e per una nuova legge contro il cyberbullismo»
La tredicenne di Spreitenbach (AG) aveva deciso di suicidarsi nel 2017 dopo esserne stata vittima. Da allora i genitori combattono.

BERNA - Il caso di Céline aveva fatto scalpore. La tredicenne di Spreitenbach (AG) aveva infatti deciso di suicidarsi dopo essere stata vittima per mesi di cyberbullismo nel 2017. Il suo aguzzino (un 14enne che si fece mandare foto intime della giovane) e la sua ex fidanzata (che quelle foto le diffuse su Snapchat) furono condannati a pene irrisorie. Da allora i genitori della vittima - Nadya e Candid - lottano per fare in modo che qualcosa cambi. «Il cyberbullismo deve avere delle conseguenze più serie», raccontano al SonntagsBlick Nadya e Candid Pfister.

Una battaglia più che mai necessaria se si pensa che questo fenomeno è in aumento da diversi anni. «Nel 2022 - sottolinea il domenicale - quasi un giovane su tre ha dichiarato di aver subito atti di bullismo online». Un impegno, quello di Nadya e Candid, che non ha lasciato indifferente nemmeno la politica. Nel 2020, infatti, la consigliera nazionale socialista Gabriela Suter ha presentato un'iniziativa parlamentare per introdurre nel codice penale un nuovo reato di cyberbullismo, in quanto reati come la coercizione non sarebbero adeguati alla realtà virtuale. Iniziativa che nella recente sessione invernale delle Camere federali è stata promossa anche dagli Stati (dopo l'approvazione già data a suo tempo dal Nazionale).

«Un regalo» - L'approvazione dell'iniziativa da parte del parlamento è stata accolta con soddisfazione dai genitori di Céline. «È un regalo che non ci aspettavamo più», sottolinea Candid. Gli fa eco la moglie Nadya. «I nostri più sentiti ringraziamenti vanno a Gabriela Suter, che ha reso possibile tutto questo». Ma sebbene il nuovo reato dovrebbe rendere più facile alle vittime difendersi, probabilmente non comporterà pene più severe per gli aguzzini minorenni. Per i genitori di Céline, comunque, la battaglia non è terminata. «Vogliamo essere coinvolti - concludono - nel processo legislativo».

Di cosa parliamo - Con il termine cyberbullismo (o "cybermobbing") si intendono molestie, diffamazioni e offese di altre persone attraverso i media digitali commesse in modo sistematico. Per la maggioranza del Parlamento la problematica assume sempre più importanza e le protezioni legali attualmente a disposizione non sono sufficienti per tutelare concretamente le vittime.

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