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SVIZZERALa Costituzione del 1848 ha aperto la via alla Svizzera moderna

12.09.23 - 10:40
I principali impulsi sono giunti da eventi che si verificavano in Europa.
Tipress
Fonte ATS
La Costituzione del 1848 ha aperto la via alla Svizzera moderna
I principali impulsi sono giunti da eventi che si verificavano in Europa.

BERNA - Tra il febbraio e l'aprile del 1848, una commissione della Dieta federale ha elaborato in tempo record una nuova Costituzione per la Svizzera. Questo testo fondamentale, adottato il 12 settembre dello stesso anno, ha rappresentato una base stabile per lo Stato nazionale, democratico e federalista.

Le istituzioni hanno l'obiettivo di corrispondere alle idee e alle esigenze del tempo, utilizzando il passato per aprire una nuova strada per il futuro. È in sostanza con queste parole che la commissione di revisione ha presentato l'8 aprile 1848 il suo progetto di nuova Costituzione alla Dieta. Le discussioni si erano tenute a porte chiuse: nulla era filtrato all'esterno, ma molti elementi esterni erano penetrati all'interno della commissione.

Impulsi europei

I principali impulsi sono giunti da eventi che si verificavano in Europa. All'inizio del 1848 le insurrezioni rivoluzionarie di Milano, Parigi, Berlino e Vienna sembravano dover spazzare via il sistema europeo delle potenze della Restaurazione. Una vera e propria euforia si è impadronita della commissione, i cui membri si sono sentiti trasportati dalle idee dell'epoca. Inoltre, la"primavera dei popoli" europei liberava i politici dai tentativi di pressione e dalle minacce di intervento delle grandi potenze. Il rapporto della commissione sottolinea d'altra parte che la Svizzera non era in alcun modo ostacolata dall'esterno nel libero esercizio dei suoi diritti.

La legge dei vincitori

Tutti i membri della commissione della Dieta appartenevano al campo radicale-liberale. L'opposizione cattolica-conservatrice, che aveva resistito all'unione nazionale era stata eliminata con le armi nel novembre 1847 al termine della guerra del Sonderbund. Non solo aveva perso la sua forza politica, ma non aveva più voce in capitolo. Gli uomini che davano il tono nella commissione erano quelli che avevano già assunto la guida politica nella guerra del Sonderbund. La maggior parte di loro è stata eletta nel novembre 1848 nel primo Consiglio federale: il bernese Ulrich Ochsenbein, il vodese Henri Druey, lo zurighese Jonas Furrer, il solettese Joseph Munzinger e il sangallese Wilhelm Naeff.

Un lavoro rapido

Per mettere a punto il suo progetto la commissione, stimolata dalle circostanze estremamente favorevoli sia in Svizzera che all'estero, ha avuto bisogno solo di otto settimane e di 31 sedute. Il suo obiettivo era di trovare il prima possibile soluzioni praticabili.

Questa fretta è visibile nel progetto come anche nella Costituzione infine adottata dalla Dieta, esattamente 175 anni or sono. Anche per l'epoca, questi testi erano «di modesta qualità giuridica», secondo il giudizio dello studioso di diritto costituzionale zurighese Alfred Kölz.

Dopo aspre discussioni, i membri della commissione si sono accordati per trasformare la Confederazione di cantoni sovrani in uno Stato federale. Hanno optato per un sistema bicamerale secondo il modello americano. La legislazione federale doveva prevalere sul diritto dei cantoni, ma questi ultimi mantenevano un'ampia autonomia in numerosi ambiti. Il progetto non ha suscitato entusiasmo, nemmeno nei cantoni governati dai radicali. Questi ultimi avrebbero voluto una Confederazione più centralizzata. Ma le deliberazioni della Dieta non hanno portato ad alcuna modifica sostanziale del progetto. La commissione era così riuscita a dare alla Svizzera una spinta decisiva verso il futuro.

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COMMENTI
 

tbq 7 mesi fa su tio
"Impulsi europei", già. Forse sarebbe il caso di parlarne più compiutamente. Gli "impulsi europei" giunti sulla Svizzera furono ad esempio quelli del francese Charles Joseph Edmond de Bois-Le-Compte, inviato in Svizzera per FERMARE l'evolversi della Confederazione in Stato federale. Nel 1847 scrisse: «Il radicalismo sta forse per ottenere la supremazia in Svizzera con la forza, il sangue e le lacrime e mettere così in pericolo tutta l'Europa?». Ecco, quel "Mettere in pericolo tutta l'Europa" significava nei fatti "miacciare il potere europeo"; la previsione di de Bois-Le-Compte fu corretta. La Primavera dei Popoli seguì la guerra del Sonderbund non per pura coincidenza; i popoli d'Europa guardavano alla Svizzera e a quanto vi avveniva come ad un'ispirazione, ad un esempio da seguire. Sempre citando de Bois-Le-Compte: «I repubblicani tedeschi, i nazionalisti italiani, i riformisti francesi, i socialisti di ogni Paese, seguono gli avvenimenti della Svizzera con febbrile attenzione. [Vi si vede] la prima fase di un sollevamento generale dei popoli oppressi; la lotta della libertà contro l'assolutismo [...] il primo trionfo dell'idea di sovranità popolare.» Lo storico Pierre Renouvin scrisse nel 1954 che «I contemporanei sono unanimi nel ritenere che, in un'Europa agitata dai movimenti liberali e nazionali, [il conflitto elvetico] assume il valore di esempio». Tutte cose che andrebbero ricordate, mentre festeggiamo la nostra Costituzione, ma su cui piuttosto si cercherà di stendere una cortina fumogena, provando ad "europeizzare" questo anniversario. Ad esempio trasformando quella che fu un'aperta sfida al potere europeo in un'evoluzione dettata dall'Europa. Festeggiamo i 175 anni della nostra Costituzione, con tutte queste cose ben chiare nella testa. Sono ancora in molti, in Europa, a guardare a noi come ad un esempio.
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