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VALLESECantieri e canicola: «Che la Confederazione intervenga»

24.08.23 - 11:09
Lo chiedono i sindacati cristiani del Vallese.
Tipress (simbolica)
Fonte Ats
Cantieri e canicola: «Che la Confederazione intervenga»
Lo chiedono i sindacati cristiani del Vallese.

SION - I sindacati cristiani del Vallese (SCIV) invitano il cantone ad attuare un piano canicola per i lavoratori sui cantieri. Il Canton Vallese ritiene che spetti alla Confederazione legiferare in merito. Alcuni cantoni, tra cui il Ticino, lo hanno già fatto autonomamente.

«Chiediamo la sospensione dei cantieri in caso di temperature torride, come avviene attualmente. Ne va della salute dei lavoratori», ha indicato all'agenzia Keystone-ATS Bernard Tissières, coordinatore dei SCIV.

Il canton Ginevra ha già adottato misure vincolanti in tal senso. «Chiediamo che il Vallese, che spesso registra temperature molto elevate, faccia altrettanto», ha aggiunto Tissières. Una soluzione, a suo avviso, potrebbe essere quella di avere orari di lavoro scaglionati, cominciando prima la giornata e accorciandola.

Interrogato, l'Ufficio vallesano della protezione dei lavoratori e dei rapporti di lavoro ritiene che competa alla Confederazione legiferare in materia. «È a questo livello che ci deve essere un'evoluzione al fine di garantire un'omogeneità delle pratiche in tutta la Svizzera», ha precisato il capo del servizio Nicolas Bolli.

Se a livello federale non fossero fatti adeguamenti rapidi, il Vallese «dovrà allora riflettere, nel quadro del partenariato sociale, a nuove regole in materia di lavoro in caso di temperature estremamente elevate».

Attualmente, la legge federale sul lavoro non prevede, salvo per le donne incinte, soglie oltre le quali il lavoro deve cessare. Incombe al datore di lavoro vigilare sulla salute e la sicurezza dei suoi collaboratori e ad attuare misure di protezione efficaci. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) e la SUVA hanno pure emesso raccomandazioni in merito.

In altri cantoni, di recente, sono state trovate soluzioni. A Ginevra, l'Ufficio cantonale dell'ispezione del lavoro ha voluto rafforzare le misure di protezione già previste dalla SECO. Martedì, per la prima volta, ha applicato una nuova direttiva che vieta i lavori sui cantieri, il pomeriggio, durante i picchi di calore.

Essa prevede l'interruzione delle attività più pesanti di copertura dei tetti e di estrazione dei catrami a mezzogiorno e i lavori più pesanti alle 14.00. «Tale direttiva è vincolante. In caso di infrazioni importanti, le imprese posso essere oggetto di una denuncia penale», è stato precisato.

Il canton Ticino ha fissato la fine della giornata lavorativa alle 15. La commissione paritetica della costruzione si è messa d'accordo su questa soluzione in caso di allerta canicola di grado 4. Inoltre, la giornata sui cantieri non può superare le otto ore di lavoro.

Nel canton Vaud, un fondo intemperie/canicola, attuato dai sindacati e dalla Federazione vodese degli imprenditori, consente alle aziende i cui lavoratori sono attivi sui cantieri molto esposti di cessare il lavoro tra le 13.00 e le 17.00 senza dover subire i giorni di attesa dell'assicurazione contro la disoccupazione.

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