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Cade una specie dopo l'altra, in Piazza Federale

SVIZZERACade una specie dopo l'altra, in Piazza Federale

22.05.23 - 12:40
Pro Natura lancia l'allarme: «Abbiamo il più alto numero di specie minacciate e la più bassa percentuale di aree protette»
keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)
Fonte ats
Cade una specie dopo l'altra, in Piazza Federale
Pro Natura lancia l'allarme: «Abbiamo il più alto numero di specie minacciate e la più bassa percentuale di aree protette»

BERNA - Pro Natura mette in guardia da un gigantesco effetto domino causato dalla perdita di specie viventi. L'organizzazione ambientalista giudica insufficienti le misure adottate dalle autorità per contrastare la crisi della biodiversità.

In occasione della Giornata mondiale della biodiversità, l'associazione ha richiamato l'attenzione sul problema con un'azione a Berna. Ha allestito un enorme domino con immagini di specie animali e vegetali autoctone sulla piazza federale, facendole cadere simbolicamente cinque minuti prima delle 12.00.

«Con ogni specie che cade, i cicli naturali si indeboliscono, finché non crolla la specie che ha innescato il tutto: l'uomo», scrive Pro Natura in un comunicato. La situazione attuale impone di lanciare l'allarme, aggiunge.

Friedrich Wulf, esperto dell'associazione in politica della biodiversità a livello internazionale, citato nel comunicato, afferma che la Svizzera è in fondo alla graduatoria dei paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in termini di conservazione della natura. «Abbiamo il più alto numero di specie minacciate e, con solo il 6,6% della superficie nazionale, la più bassa percentuale di aree strettamente protette».

Gli ambientalisti intendono fare da contrappunto alle affermazioni dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), che oggi ha pubblicato due rapporti sulle minacce che pesano su specie e spazi vitali. In questi vi è indicato che in Svizzera vi è una ricca diversità di specie, ma è sottoposta sempre più a pressione. Il 17% di tutte le specie è «in pericolo d'estinzione» o «fortemente minacciato» e il 16% è «vulnerabile» a causa del declino delle popolazioni, del 30%, subito negli ultimi dieci anni. 

«Il quadro che emerge è chiaro: per promuovere e proteggere la biodiversità rimane ancora molto da fare», ha aggiunta la direttrice dell'UFAM Katrin Schneeberger in una conferenza stampa a Berna, stando alla documentazione pubblicata dall'ufficio. Negli ultimi dieci anni, la pressione è cresciuta in particolare per pesci, rettili e uccelli.

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COMMENTI
 

Mal 11 mesi fa su tio
Ma non sono gli stessi che centrali atomiche no ma pale eoliche, laghi artificiali e impianti solari sulle Alpi si? Forse è il caso che facciano pace con sé stessi e decidano sé è più importante la biodiversità o il nimby.
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