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SVIZZERA«Il lavoratore medio ha perso duemila franchi di potere d'acquisto»

11.05.23 - 10:14
L'allarme dell'USS: «Era dalla Seconda Guerra mondiale che non si registravano tre anni consecutivi con salari reali in calo».
Ti-Press (archivio)
Fonte ats
«Il lavoratore medio ha perso duemila franchi di potere d'acquisto»
L'allarme dell'USS: «Era dalla Seconda Guerra mondiale che non si registravano tre anni consecutivi con salari reali in calo».

BERNA - L'Unione sindacale svizzera (USS) lancia l'allarme per quello che ritiene essere un crollo del potere d'acquisto dei lavoratori: tre anni consecutivi con salari reali in calo hanno comportato una perdita di 2000 franchi per un dipendente medio e di 4000 per una famiglia, afferma il capo economista Daniel Lampart. Un grido d'allarme, quello di USS, che segue quello già lanciato qualche giorno fa dal professore universitario Sergio Rossi che aveva definito «inquietante» la perdita di potere d'acquisto, definendo «triste» che il 23% degli svizzeri non siano in grado di far fronte a una spesa imprevista di 2'500 franchi.

Gli stipendi quest'anno sono saliti di poco più del 2%, ma l'inflazione sarà di circa il 2,6%, a seconda dello sviluppo dei prezzi energetici: il rincaro è quindi più alto dell'evoluzione delle retribuzioni, come nel 2021 e nel 2022, argomenta il 55enne in dichiarazioni riportate dal portale 20 Minuten.

«Dalla fine della Seconda Guerra mondiale, nel 1945, non ci sono mai stati tre anni consecutivi con salari reali in calo», sottolinea l'esperto, aggiungendo che ora non sono solo i più poveri a rimanere senza soldi. «Con una busta paga mediana di circa 6600 franchi, rimangono circa 2000 franchi in meno all'anno a causa della perdita salariale reale», spiega Lampart.

Una famiglia con doppio reddito subisce quindi ora una perdita di potere d'acquisto di quasi 4000 franchi. E il dato non tiene ancora conto della prossima stangata dei premi dell'assicurazione malattia e dell'aumento dell'imposta sul valore aggiunto nel 2024. «L'evoluzione è preoccupante», sostiene lo specialista.

Massimizzazione del profitto
A suo avviso la colpa della situazione è da attribuire alle imprese. «La maggior parte delle aziende sta andando bene. Ma molte hanno colto l'occasione negli ultimi mesi per alzare i prezzi al di sopra dei costi. Questa è una massimizzazione del profitto a spese dei lavoratori».

Secondo Lampart è stato anche spaventoso vedere in autunno quanto poco le imprese siano state disposte a concedere aumenti salariali, malgrado i risultati record. «Mantengono gli stipendi bassi, di modo che sempre più persone hanno problemi di potere d'acquisto, mentre gli azionisti ricevono dividendi record».

Per il prossimo anno sono quindi necessari forti aumenti delle retribuzioni. «La gente ora deve essere unita, l'individualizzazione della politica salariale con i bonus funziona solo per i quadri», dice Lampart. Se i datori di lavoro ancora una volta non vorranno soddisfare le richieste in materia di buste paga bisognerà reagire. Vi sono a tal proposito varie opzioni, quali pause di protesta o manifestazioni. Se ciò non fosse ancora sufficiente, si passerà a misure più dure. L'esponente dell'USS non vuole ancora parlare di scioperi, ma in Germania o in Inghilterra i sindacati hanno avuto molto successo con le interruzioni del lavoro.

La posizione degli imprenditori
Per forza di cose ben diversa è la posizione dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI): l'andamento dei salari reali deve essere allineato alla produttività del lavoro nel medio termine, afferma Simon Wey, capo economista dell'associazione dei datori di lavoro, contattato sempre da 20 Minuten. Negli ultimi anni gli aumenti di produttività sono stati inferiori a quelli dei salari reali e ciò è dovuto principalmente alla carenza di manodopera. Secondo Wey è ancora troppo presto per dire come si svilupperanno gli stipendi l'anno prossimo, poiché le condizioni economiche possono cambiare rapidamente.

L'interpellato respinge l'accusa, mossa alle imprese, di sfruttare l'inflazione per aumentare i margini. «Le aziende non possono aumentare i prezzi a piacimento, perché la maggior parte di loro si trova in una dura competizione sui prezzi». Inoltre molte ditte hanno sostenuto da tempo i costi più elevati a causa di problemi di approvvigionamento e logistica, nonché di incertezze e carenze sui mercati energetici, e possono trasferirli solo gradualmente. «Laddove il trasferimento non è possibile i margini e, in ultima analisi, le prospettive di aumento dei salari si riducono», osserva Wey.

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COMMENTI
 

M70 11 mesi fa su tio
quando nessuno riuscirà più a pagare le tasse e le bollette i politici andranno a domandare i soldi ai badinz e agli imprenditori responsabili.

Mgrazia60 11 mesi fa su tio
😬😬😬

Se7en 11 mesi fa su tio
… non avevo dubbi, come in ogni situazione si rimpallano le responsabilità uno con l’altro. Se il potere d’acquisto e non solo è sceso a dismisura, un motivo ci dovrà pur essere e concordo nel dire che la responsabilità principale è di tutte le imprese in ogni settore d’attività che non perdono mai occasione di aumentare qualsiasi cosa ….! Nel nostro Cantone, in aggiunta la colpa è dei nostri politici del menga che non hanno e non fanno mai niente per cambiare questa tendenza e tante altre.., anzi, infilano la testa sotto la sabbia 🙈🙉🙊perché intanto loro percepiscono dei salari dai CHF 150’000 in su…, … rilasciano permessi G ad oltranza incuranti di tutte le conseguenze spesso negative, che comporta soprattutto negli ultimi tre anni, etc etc! L’avevo detto che con la nuova legge fiscale “fronts” che entrerà in vigore l’anno prossimo, i frontalieri sarebbero aumentati in modo significativo, prima che ciò entrerà in servizio…! Un plauso a tutti coloro, responsabili di aver creato questa situazione…! 👏🤮

bradipo 11 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
Globalmente il sistema è in collasso, il potere d'acquisto è in calo in ogni parte del pianeta, non è di certo il continuare ad attribuire tutte le colpe a 80000 permessi G che si risolverà il problema... Forse potremmo farlo manifestando o scioperando, ma non si può: non è autorizzato... Magari lo potremmo fare cambiando il sistema, ma seppur governati da incompetenti, ogni quattro anni li riconfermiamo (dimissionari esclusi) e non appena la paura fa 90, dietro come cagnolini (covid)... Più che incolpare i vari politici, dovremmo iniziare recitando un mea culpa generale...

Se7en 11 mesi fa su tio
Risposta a bradipo
Sono parzialmente d’accordo con te…! Ma se chi ha il potere non fa niente, … allora dobbiamo fare qualcosa noi cittadini, anche se, come dici te, non è autorizzato…! Questa situazione sono loro che l’hanno creata non noi …! È ora di farla finita perché la situazione è già molto grave su più fronti in questo Cantone disastrato. E premetto che qui non si tratta di dare la colpa o meno agli 80’000 front, ma se i salari sono bassi e stagnanti e si è creato in diversi settori il dumping salariale etc etc …la colpa non è di certo dei residenti …! Le responsabilità sono a mio avviso suddivise su più fronti 1) Governo 2) imprese in genere 3) esubero di manodopera straniera

F/A-19 11 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
La colpa è delle imprese quindi cosa dovrebbero fare le imprese per migliorare la situazione? Dovrebbero chiudere o diminuire la manodopera straniera ed assumere qualche disoccupato anche se non è il profilo giusto? Ed il governo cosa deve fare, contingentare i frontalieri tornando a cifre post accordi bilaterali così che l’economia entrerebbe in una grossa crisi per mancanza di effettivi? La questione è parecchio complessa, il nostro paese è costretto a mediare e concertare tutto quanto fa tenendo conto che è in un contesto bilaterale, il giorno che non potremo più rimanere in questo limbo ma dovremo allinearci alle regole europee tante cose cambieranno ancora ed io spero che quel giorno sia il più lontano possibile perché avremo tanto ma tanto da perdere.

Se7en 11 mesi fa su tio
Risposta a F/A-19
… si certo, leggere il tuo commento nessuno ha colpe, ne le imprese, ne il governo, siamo tutti ignoranti senza qualifiche…. Ma che c…o dici? Basta con questi commenti da bottega, tutti senza colpe, tutti giustificati e tanto andiamo sempre più in rovina … vaglielo a dire a tutte quelle persone che non hanno un lavoro non da mesi ma da anni, a quelli in assistenza e a tutti quelli che tirano a campare con i propri risparmi per non andare in assistenza…, vaglielo a dire agli over 50 e a tutte quelle famiglie che non arrivano a fine mese, che la colpa non sono delle imprese, del governo, della manodopera straniera in esubero etc etc …. Allora di chi è la colpa? Chi è o chi sono i responsabili? I residenti? L’unico commento che mi trovi d’accordo è nell’ultima parte…!

bradipo 11 mesi fa su tio
Risposta a Se7en
Facciamo parte di qualcosa che è un po' più ampio della tratta da Chiasso ad Airolo. Un sistema basato su di un flusso monetario (per lo più stabilito in dollari) ed è elementare che se qualcuno si arricchisce (o almeno si illude) qualcun altro si ritrova con le tasche più vuote. Malgrado le nostre lamentele (e non parlo del nostro piccolo cantone: un po' il globo l'ho girato e non 5 stelle, capanne e baracche), noi "residenti" di questo grande paese vi rimaniamo aggrappati nella speranza di salire di uno scalino! Tutti contro i propri politici, (pure loro come noi motivati da qualche illusione), ma poi se qualcuno si oppone, tutti indignati pronti a bastonarli e a discreditarli! Di proposte alternative almeno al dollaro ne è in corso una attualmente tra vari paesi tra cui India, Cina, Brasile, alcuni paesi arabi e altri ancora che non rammento, ma prontamente sanzionati in vari modi dai rettori (chiaramente viste di buon occhio dai residenti occidentali, data l'opinione in loro intrisa dagli anni di propaganda etnica). Un'altra che mi piace citare (un po' visionaria) è la prospettiva di una società basata non sulla moneta ma sulle risorse del pianeta formulata anni orsono da Jaque Fresco, purtroppo a mio avviso (ho meno fiducia sulle capacità umane di lui) inattuabile, non per impossibilità tecniche, ma di specie animale!
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