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SVIZZERALibertà di stampa: Svizzera 12esima e guadagna due posizioni

03.05.23 - 06:43
Lo stabilisce la classifica stilata annualmente da Reporter senza frontiere.
Tipress (simbolica)
Fonte Ats
Libertà di stampa: Svizzera 12esima e guadagna due posizioni
Lo stabilisce la classifica stilata annualmente da Reporter senza frontiere.

BERNA - La Svizzera si piazza al 12° posto su 180 Paesi nella classifica della libertà di stampa 2023 di Reporter senza frontiere (Rsf). Rispetto all'anno scorso c'è stato un miglioramento di due posizioni legato alla fine della pandemia di Covid-19.

Questo ha attenuato un clima di intimidazione, ostilità e persino violenza fisica da parte degli oppositori alle misure contro il Coronavirus, scrive Rsf in una nota odierna. Un clima aggressivo che nel 2022 aveva fatto scendere la Svizzera dal 10° al 14° posto.

Il livello della libertà di stampa, che in base alla classifica di Rsf è ora considerata soltanto «piuttosto buona» - non è però tornato al livello del 2021. La causa è da attribuire al legislatore: in relazione a questo sotto indicatore la Svizzera è infatti scesa dal 29° al 37° posto.

Uno dei motivi è l'estensione da parte del Parlamento della possibilità data ai giudici di ordinare provvedimenti superprovvisionali nei confronti dei media: ossia il divieto di pubblicare una notizia, nel caso qualcuno ritenga di poterne subire uno svantaggio, ancor prima del confronto in un'aula di tribunale. In precedenza chi si considerava parte lesa era tenuto a dimostrare uno svantaggio particolarmente grave.

Un altro fattore che continua a limitare la libertà di stampa è il cosiddetto articolo «museruola» contemplato dalla legge svizzera sulle banche. In base ad esso, i giornalisti rischiano fino a tre anni di carcere se pubblicano informazioni basate su dati rubati o trapelati illegalmente. La situazione economica di molti media rimane peraltro fragile e ciò ha influito sul sottoindicatore legato alla pluralità delle informazioni.

Norvegia al primo posto - In base alla 21a classifica internazionale pubblicata oggi da Rsf, la libertà di stampa è considerata «molto scarsa» in 31 Paesi, «difficile» in 42 e «problematica» in altri 55. Fanalini di coda sono il Vietnam (178°), la Cina (179°) e la Corea del Nord (180°).

La libertà dei media è invece considerata «buona» o «piuttosto buona» in 52 Paesi. La Norvegia mantiene il primo posto per la settima volta consecutiva. L'Irlanda si piazza al secondo posto, seguita da Danimarca e Paesi Bassi. Reporter senza frontiere pubblica la classifica ogni 3 maggio, in occasione della Giornata della libertà di stampa.

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COMMENTI
 

Voilà 1 anno fa su tio
La pluralità d'informazione in Ticino, e forse in Svizzera, potrebbe essere messa a rischio dalla concentrazione dei media, sempre più nelle mani di pochi.

Tracy 1 anno fa su tio
Ma quale stampa? Quale democrazia? E lo dimostrate proprio scrivendo : cit. clima di intimidazione, ostilità e persino violenza fisica da parte degli oppositori alle misure contro il Coronavirus !! Non mi pare che il tipo di informazione faccia veramente quello che dovrebbe e cioè informare in maniera veritiera e imparziale. Quando avete supportato tutte le riforme che hanno demolito il lavoro, che vi siete schierati contro chi la pensa diversamente e avete sostenuto la discriminazione delle persone che sono state sospese, avete appoggiato la censura, quando approvate qualunque cosa che vada contro il popolo e ne fate un ideologia, è chiaro che poi le persone vanno da un'altra parte, su siti privati e cercare le notizie altrove. Si è creato una cultura della disaffezione e del disimpegno di cui la stessa sinistra è vittima. Un peccato perché, come richiede la democrazia stessa, è importante che la gente pensi diversamente da me, ed è importante perché io mi ci possa confrontare. Un conto è avere un punto di vista, un conto è assumere una funzione preconcetta in qualche modo servendo una narrazione.

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Cito: "Un clima aggressivo da parte degli oppositori alle misure contro il Coronavirus che nel 2022 aveva fatto scendere la Svizzera dal 10° al 14° posto". Complimenti per la barzelletta! E se invece la perdita di 4 posti in classifica fosse dovuta più semplicemente al fatto che durante la pandemia i media, anche in Svizzera, invece di informare si sono limitati a fare propaganda governativa rinunciando al benché minimo spirito critico? E se fosse che anche loro, in primis, si erano scagliati con veemenza contro gli scettici delle drastiche misure adottate? Magari un po' di autocritica aiuterebbe a risalire la china nella classifica, ma non sia mai: è sempre colpa degli altri, a costo di cadere nel più becero ridicolo

Arcadia7494 1 anno fa su tio
Risposta a tulliusdetritus
Non entro nel merito della questione libertà di stampa, ma RSF ha ragione, quella minoranza di oppositori è stata molto aggressiva e menzognera. Io sono uno di quella maggioranza che si è vaccinato. Ma non l'ho fatto a comando, avrei evitato volentieri, ma ci è stato spiegato in molte salse che la vaccinazione non solo avrebbe protetto noi, ma anche gli altri, in particolare i più anziani, anche perché più la quota di persone vaccinate è alta e più aumenta la protezione da gregge. C'era il rischio di controindicazioni, come per tutti coloro che si sono vaccinati, ma ha prevalso il senso del bene comune e l'ho fatto. Per contro la minoranza non vaccinata si è messa fin da subito sulle barricate e non ha mai nemmeno preso in considerazione l'idea del vaccino, non ha mai accettato il dialogo, peggio ha intasato il web di sciocchezze che in alcuni casi sono costati vite umane. Questa minoranza ha pensato soprattutto a se stessa.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a Arcadia7494
Bene Arcadia, ha descritto perfettamente bene tutte le frottole che ci hanno raccontato e che ora lo sappiamo con certezze, ci sono le prove quindi capitolo chiuso. Non le è mai venuto in mente che chi non ha fatto il vaccino né era già convinto dall'inizio? Lei stesso dice che n'è avrebbe fatto a meno allora perché l'ha fatto? Dice anche che siamo stati egoisti! e cosa dire allora di tutti quelli che l'hanno fatto per viaggiare, andare al ristorante e divertirsi? l'anno fatto per gli altri o per se stessi..... Dopo 3 anni, mi dica: quale è la sua conclusione??

Arcadia7494 1 anno fa su tio
Risposta a Tracy
Tracy, la conclusione è che chi era deciso fin dall'inizio di non farlo semplicemente non ha mai avuto intenzione di dialogare, che però ognuno è libero di fare ciò che vuole ma se ne assume le responsabilità (es. niente vaccino, niente ristorante..), che chi lo ha fatto per andare al ristorante magari non è moralmente giusto ma meglio per la comunità, che in generale il vaccino ha fatto molto più bene che male, che grazie alla vaccinazione della maggioranza siamo usciti prima dalla pandemia, che nella vita a volte bisogna fare cose che non si vorrebbe perché di fronte c'è un un bene supremo, la collettività.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a Arcadia7494
Ma, secondo me a voi il vaccino vi ha bloccato il cervello a 3 anni fa.!! Non c'è più speranza🤷🏼

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Arcadia7494
Arcadia7494 Non è che l'informazione errata riguardo alla non contagiosità dei vaccinati ha fatto si che questi, convinti di essere "puliti", se ne sono andati in giro a contagiare mezzo mondo?

Arcadia7494 1 anno fa su tio
Risposta a Tracy
La speranza deve magari arrivare da chi in questi tre anni ha messo in dubbio le autorità scientifiche e mediche?
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