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SVIZZERANuove regole sulla trasparenza: «Caleranno le donazioni ai partiti»

06.03.23 - 17:30
Secondo uno studio, è quanto ci si deve aspettare dopo l'introduzione dell'obbligo di rendere pubblici i doni superiori a 15'000 franchi
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Fonte ats
Nuove regole sulla trasparenza: «Caleranno le donazioni ai partiti»
Secondo uno studio, è quanto ci si deve aspettare dopo l'introduzione dell'obbligo di rendere pubblici i doni superiori a 15'000 franchi

BERNA - Le nuove regole di trasparenza sul finanziamento dei partiti dovrebbero far calare le donazioni, almeno nel breve periodo. Secondo uno studio, è quanto ci si deve aspettare dopo l'introduzione dell'obbligo di rendere pubbliche le donazioni superiori a 15'000 franchi.

Lo studio presentato oggi a Berna prevede che il finanziamento dei partiti da parte dei privati risulterà un po' più difficile nel breve periodo. A medio termine, le nuove regole di trasparenza - che per la prima volta si applicano alle elezioni federali - potrebbero tuttavia contribuire a rafforzarne l'accettazione.

Realizzato dall'istituto di ricerca Büro Vatter su incarico del Club Politique de Berne, lo studio sottolinea inoltre come le donazioni da parte delle grandi aziende rappresentino una quota non trascurabile del finanziamento dei partiti, soprattutto nel campo borghese.

Sostegno al sistema di milizia
Queste donazioni non vengono fatte solo per sostenere partiti o politici con interessi simili. In particolare le grandi aziende giustificano le donazioni fatte a più partiti come un contributo al sistema di milizia. Le donazioni di oltre 15'000 franchi da parte di singoli individui, sono invece molto più rare.

Lo studio si basa su interviste fatte a rappresentanti dei principali partiti nazionali - PS, PLR, Centro, Verdi e Verdi-liberali - come pure a organizzazioni come Economiesuisse, Unione svizzera degli imprenditori, Swissmem e Interpharma, a rappresentati delle banche UBS e CS, a imprenditori che siedono anche in Consiglio nazionale, come Diana Gutjahr (UDC/TG), e a consiglieri politici.

Possibile danno d'immagine, necessità di dare spiegazioni a chi non si sostiene e incertezza dovuta alla complessità della normativa sono le principali motivazione per l'eventuale ritiro delle donazioni più consistenti fornite dagli intervistati.

Ci vorrebbero più soldi ai partiti
Gli intervistati ritengono peraltro possibile aggirare la regola di trasparenza e sono pure convinti che si stia tentando di farlo. Oltre a donazioni frammentate in parti più piccole, una possibilità consisterebbe nella creazione di associazioni di sostegno affiliate ai partiti stessi.

Conclusione degli autori dello studio: dal punto di vista della politica statale, sarebbe auspicabile che i partiti disponessero di maggiori risorse per poter svolgere le loro funzioni in modo più professionale. In altre parole, più soldi per il reclutamento del personale politico, la definizione degli obiettivi politici e l'affermazione degli interessi nei processi decisionali politici, fino alla mobilitazione nelle elezioni o nelle votazioni.

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