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ZURIGOLe università si armano contro gli imbrogli con ChatGPT

02.03.23 - 14:00
Il programma è in grado di rispondere a moltissime domande e di scrivere testi da solo. E c'è chi lo ha già usato per superare degli esami
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Le università si armano contro gli imbrogli con ChatGPT
Il programma è in grado di rispondere a moltissime domande e di scrivere testi da solo. E c'è chi lo ha già usato per superare degli esami

Sondaggio

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - ChatGPT, il bot basato sull'intelligenza artificiale che conosce la risposta a quasi tutte le domande, sta prendendo piede anche presso le università svizzere.

Negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media, il programma ha già superato esami universitari di medicina, economia e legge. Come rivela un sondaggio di 20 Minuten, molti studenti in Svizzera lo stanno già utilizzando per riassunti, ricerche o per aiutarsi nello studio.

«Ho già sfruttato ChatGPT per riassumere dei testi e aiutarmi nella fase di apprendimento», ammette Jasem (26 anni), studentessa all'Università di Zurigo.

Anche Dustin (24), che studia al Politecnico federale di Zurigo (ETH), è tra i fruitori del bot: «Assieme ai miei colleghi d'università lo uso per generare frasi ben formulate per le relazioni, mai per interi testi», spiega.

Ma ChatGPT può fare ben altro rispetto a semplici riassunti. La 26enne Loret, che frequenta l'Alta scuola pedagogica di Zurigo (PHZ), lo sa bene: «La mia collega studia informatica all'Università di scienze applicate di Zurigo. Lei e i suoi colleghi hanno usato il chatbot in un esame e hanno ottenuto tutti ottimi voti».

Le università si stanno preparando
Nelle università di Basilea, Berna, Lucerna e Zurigo e all'Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW), l'argomento ChatGPT è ben noto. Finora l'uso di questi programmi supportati dall'intelligenza artificiale non è stato regolamentato in modo specifico. Tuttavia sono in corso approfondimenti e presso l'Università di Basilea un gruppo di lavoro è stato istituito proprio a questo scopo. Gli istituti sopra menzionati affermano di non essere a conoscenza di casi in cui gli studenti abbiano utilizzato senza autorizzazione ChatGPT in un elaborato.

Tuttavia, il rapido sviluppo di questi programmi potrebbe presto portare a cambiamenti significativi: «È probabile che le modalità di esame saranno adattate in modo che sia chiaro quale contributo arrivi dalla persona esaminata e quale dall'intelligenza artificiale. Gli esami orali diventeranno più importanti», spiega l'Università di Basilea. Anche l'Università di Zurigo crede che l'attenzione si concentrerà maggiormente su competenze quali il pensiero critico e l'argomentazione, la capacità di risolvere i problemi, il lavoro di squadra interdisciplinare o la capacità innovativa.

Tema caldo anche in Ticino
Anche in Ticino il tema è oggetto di discussione. DECS, USI e SUPSI - come già riportato in un precedente articolo - stanno riflettendo sugli sviluppi di questa tecnologia. «Il tema è seguito, ma al momento non sono previsti cambiamenti significativi nel metodo d'insegnamento o nelle valutazioni», ha spiegato la Direzione del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport. L'Univerità della Svizzera Italiana in questo senso è stata chiara: «L'uso di tali strumenti verrà considerato illecito». Lo stesso vale per la SUPSI, che però ha sottolineato come, al momento, le frodi e le scorrettezze siano «molto rare», come rare sono «le sanzioni adottate dalla Direzione».

L'esperto d'intelligenza artificiale Thilo Stadelmann dirige il Centro per l'intelligenza artificiale della ZHAW.

Signor Stadelmann, come si assicura che gli studenti non imbroglino usando programmi di intelligenza artificiale?

Da decenni gli studenti, quando svolgono un lavoro importante, certificano di aver elaborato tutto da soli e devono fare riferimento alle fonti utilizzate. Questa dichiarazione è ancora valida. ChatGPT, tra l'altro, si basa su modelli statistici e quindi presenta anche anomalie statistiche. Queste possono essere facilmente individuate, così come si possono controllare gli errori di battitura in un testo. Meno ce ne sono, più è sospetto. Un plagio "ingenuo" con ChatGPT viene quindi notato rapidamente. Diventa più difficile quando il testo dell'IA viene camuffato con altri programmi in modo tale da far scomparire le caratteristiche statistiche.

È necessario introdurre nuove linee guida?

Da quando esiste l'"apprendimento", ci sono sempre stati nuovi strumenti. Si pensi alla calcolatrice o a Wikipedia. Ciò che è cambiato, è che questi strumenti stanno diventando sempre più potenti. Dobbiamo trovare un modo per gestire la situazione, ad esempio attraverso un uso trasparente di questi programmi supportati dall'IA. Se si indicasse chiaramente quali parti provengono da ChatGPT o quali ricerche sono state effettuate con questo programma, potrebbe essere già un passo avanti.

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COMMENTI
 

Trombo 1 anno fa su tio
vedo già il medico in sala operatoria che chiede al programma come operare il paziente.....

leopold 1 anno fa su tio
Risposta a Trombo
opererà direttamente la IA con la robotica. e non è una battuta

UnoQualunque1 1 anno fa su tio
Risposta a Trombo
e fidati che essendo allenato con trilioni di dati sa molte più risposte lui che il dottore

Nakupenda 1 anno fa su tio
Risposta a UnoQualunque1
Verissimo!
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