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SVIZZERAVaiolo delle scimmie, Berna valuta l'acquisto centralizzato del vaccino

04.08.22 - 11:02
L'Ufsp sta esaminando la possibilità, ma per ora Swissmedic non ha ancora ricevuto alcuna domanda d'omologazione.
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Fonte ats
Vaiolo delle scimmie, Berna valuta l'acquisto centralizzato del vaccino
L'Ufsp sta esaminando la possibilità, ma per ora Swissmedic non ha ancora ricevuto alcuna domanda d'omologazione.
Per il momento la malattia ha provocato due decessi in Europa, ma non rappresenta una minaccia pandemica. In Svizzera i casi confermati sono 304.

BERNA - L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) esamina l'acquisto centralizzato di un vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Tuttavia, l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic non ha ancora ricevuto una domanda di omologazione in tal senso. Lo ha indicato oggi a Keystone-ATS il Servizio di omologazione.

Se per i vaccini contro il vaiolo delle scimmie ci sarà una procedura di rolling submisssion, come nel caso delle domande di omologazione per il Covid-19, dipende dalla situazione epidemiologica, secondo Swissmedic.

In realtà questa procedura, secondo cui Swissmedic può esaminare i dati degli studi clinici in corso non appena disponibili, è stata finora prevista solo per i medicinali Covid-19, indica l'autorità di omologazione. Questo metodo ha senso quando i dati sono ancora incompleti. Swissmedic chiarisce in anticipo le questioni corrispondenti durante un incontro con i richiedenti.

La Commissione dell'Unione europea (Ue) ha già approvato il vaccino Imvanex, originariamente prodotto per il vaiolo umano, per l'uso contro il vaiolo delle scimmie. Con 304 casi confermati in laboratorio ieri, il vaiolo delle scimmie in Svizzera non ha finora raggiunto livelli epidemici, né tanto meno pandemici. La malattia è soggetta a notifica e l'UFSP la monitora dal 21 maggio.

Come ha detto l'UFSP a Keystone-ATS, la Confederazione sta valutando l'acquisto centralizzato di un vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Il prerequisito è l'autorizzazione di Swissmedic.

Un articolo dell'ordinanza sull'autorizzazione dei farmaci consente sì a specialisti di importare, a determinate condizioni, farmaci e vaccini non ancora approvati in Svizzera e di trattare pazienti con essi, tuttavia, al momento questo non è possibile.

Secondo l'UFSP, l'azienda danese-tedesca Bavarian Nordic, specializzata in vaccini e produttrice di Imvanex, è disposta a fornire il suo vaccino contro il vaiolo delle scimmie solo a Stati e in grandi quantità. Per questo motivo la Confederazione sta ora esaminando la possibilità di un acquisto centralizzato. La Commissione federale per le vaccinazioni sta attualmente elaborando le raccomandazioni.

Nessun pericolo di pandemia
Il vaiolo delle scimmie non rappresenta una minaccia pandemica come l'Aids. La malattia, secondo infettivologi, non si trasmette quando la persona infetta non presenta ancora sintomi come vesciche o pustole. Inoltre il vaiolo delle scimmie non è contagioso a lungo. Una volta che le pustole sono guarite, la persona è immune.

Nel caso dell'HIV, il virus che causa l'Aids, i sintomi evidenti si manifestano generalmente solo anni dopo il contagio, ma le persone infette possono già trasmetterlo ad altri individui prima di allora. Inoltre i virus del vaiolo delle scimmie sono difficilmente trasmissibili per via ematica.

Due morti in Europa
Finora la Spagna ha registrato due morti dovuti al vaiolo delle scimmie. Si tratta dei primi decessi in Europa dovuti alla rapida diffusione della malattia infettiva. Da maggio sono stati registrati otto decessi in tutto il mondo. I primi cinque sono stati segnalati in Africa, dove la malattia è stata diagnosticata per la prima volta nell'uomo nel 1970. Anche in Brasile vi è stato un morto.

Secondo il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, circa il 70% dei 18'000 casi di vaiolo delle scimmie segnalati da maggio sono stati riscontrati in Europa e circa il 25% nelle Americhe. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato il vaiolo delle scimmie «un'emergenza sanitaria globale». La diffusione di questa malattia a livello mondiale è insolita: finora era limitata principalmente a sei Paesi africani.

I sintomi - I sintomi tipici della malattia sono febbre alta, linfonodi ingrossati e pustole simili alla varicella. La malattia si trasmette attraverso lo stretto contatto con il corpo e la pelle e attraverso gli animali. A differenza del vaiolo umano, che è stato eradicato dal 1980 grazie alla vaccinazione, il vaiolo delle scimmie è più blando: la maggior parte delle persone infette guarisce dopo poche settimane.

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COMMENTI
 

cle72 1 anno fa su tio
Ora ho capito perché vogliono fare fuori i lupi...per permettere l'aumento delgregge di 🐑🐑🐑 e in secondo luogo per giustificare ancor più l'aumento delle casse malati. Bene avanti così . La gente non morirà per questi ma per gli stenti e preoccupazioni dovuti al come faccio arrivare alla fine del mese.

emibr 1 anno fa su tio
Risposta a cle72
Grazie per il commento, ora capisco come mai vedo in giro in città parecchie persone che muoiono di fame per strada......

cle72 1 anno fa su tio
Risposta a emibr
Complimenti per la sua di risposta. Si informi di quante persone hanno aiuti, di quante persone fanno capo al tavolino magico. Non è tutto oro quello che luccica... lei per esempio sa che la Svizzera è tra le prime nazioni con il più alto tasso di suicidi giovanili? e questo oramai da parecchi anni? L'ignoranza dilaga e il non voler vedere o documentarsi e la causa delle parole dette a caso.

emibr 1 anno fa su tio
Risposta a cle72
Si informi lei prima, la Svizzera, malgrado le destre al potere, ha una socialità che fa sì che tutti vengano aiutati, e in molti modi diversi. Ci sono anche casi di chi vive per scelta ai margini della società e rifiuta gli aiuti come ce ne sono che non si fanno aiutare a gestire entrate e uscite e finiscono a indebitarsi per acquistare beni spesso superflui. Ma dire che la gente morirà di stenti è a dir poco ridicolo. Quanto alla correlazione fra tasso di suicidi giovanili e povertà, il rapporto causa effetto va dimostrato, dato che riguarda anche giovani di famiglie benestanti, la questione è ben più complessa di come la descrive e non è un argomento da usare come fa lei con leggerezza per cercare di aver ragione.
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