
BERNA - Vaccino obbligatorio per gli over 65 e triage in base allo stato vaccinale. È quanto chiede la consigliera nazionale del Centro Ruth Humbel. «Bisogna prendere maggiormente in considerazione vaccinati e guariti, perché è la minoranza dei non vaccinati che sta causando il sovraccarico sanitario». L’idea è che a tutte le persone sopra i 65 anni venga tolta la possibilità di scegliere se vaccinarsi o meno e che i non vaccinati rinuncino alle cure intensive in caso di ricovero ospedaliero legato al virus.
Non vaccinati come i fumatori? «No» - Un modello, questo, che non dispiace neanche a Martin Baümle, consigliere nazionale dei Verdi liberali. E non ci sarebbe paragone, a suo parere, con i ricoveri di fumatori, atleti ad alto rischio o persone in sovrappeso, perché queste categorie non hanno mai spinto gli ospedali al limite di capacità. «Ora questo limite lo stiamo raggiungendo a causa delle persone che rifiutano di vaccinarsi. E chi invece l’ha fatto deve improvvisamente mettersi in fila in caso di triage».
Questione di responsabilità - Per Vera Herzog, consigliera nazionale UDC, la vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria non solo per gli over 65, ma anche per il personale sanitario. E, riguardo al triage, si dice favorevole a rendere lo stato vaccinale una condizione prioritaria. Questo perché, a detta sua, non è accettabile che una persona vaccinata che si è assunta la sua responsabilità verso la società debba rinunciare a cure vitali a favore di una persona non vaccinata.
«Non è sostenibile» - In disaccordo l’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM), che sottolinea che definire «lo stato vaccinale come criterio di triage non è sostenibile». La presa di posizione è arrivata dopo che Oncosuisse, preoccupata per un possibile peggioramento dell’accesso alle cure intense per i malati di cancro, ha chiesto in una lettera aperta la revisione delle linee guida per il triage.
«Non superiamo la linea rossa» - Anche il copresidente del PS svizzero Cédric Wermuth considera l’idea di dare la precedenza a vaccinati e guariti nel triage «una linea rossa che non deve essere superata in nessuna circostanza». Questo perché, sostiene, le cause dell’attuale situazione sono multiformi e non possono essere attribuite esclusivamente ai non vaccinati: «Stiamo assistendo a un drammatico fallimento della politica: regime di test inadeguato, vaccinazione di richiamo in ritardo, personale infermieristico insufficiente».