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SVIZZERALa Società svizzera di Salvataggio ha un nuovo ambasciatore: è Daniel Koch

24.06.20 - 11:29
L'ex capo della sezione malattie trasmissibili dell'UFSP vuole contribuire alla prevenzione degli annegamenti.
SSS
La Società svizzera di Salvataggio ha un nuovo ambasciatore: è Daniel Koch
L'ex capo della sezione malattie trasmissibili dell'UFSP vuole contribuire alla prevenzione degli annegamenti.
A causa degli effetti della pandemia ci si aspetta un maggior numero di persone sulle rive dei fiumi e laghi elvetici. Koch: «Da appassionato nuotatore nell'Aare sono molto motivato ad accettare questo incarico».

BERNA - L'ex "Mister Covid-19" della Confederazione, Daniel Koch, entra a far parte della Società Svizzera di Salvataggio (SSS) in qualità di ambasciatore. L'ex capo della sezione Malattie trasmissibili dell'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) vuole in questo modo contribuire alla prevenzione dell'annegamento.

A causa degli effetti della pandemia, la SSS si aspetta che un maggior numero di persone faccia il bagno in fiumi e laghi, aumentando quindi il rischio di annegamento, si legge in una nota odierna. Daniel Koch farà parte del progetto "Covid-Estate 2020". «Sono contento della richiesta e sono molto motivato ad accettare questo impegno», afferma Daniel Koch. «Come appassionato nuotatore nell'Aare, so quanto possa essere divertente un soggiorno in acque libere. Ma so anche che bisogna stare attenti. Con un comportamento corretto e una buona preparazione, il rischio di annegamento può essere notevolmente ridotto. Proprio come un'infezione da coronavirus».

Ieri la stessa associazione, per sensibilizzare sul pericolo di annegamento, aveva lanciato una campagna di video shock dal titolo "Save your friends" ("Salva i tuoi amici"). Il messaggio è chiaro: «Proteggi i tuoi amici e tenta, se possibile, di metterli in guardia da stupidi errori», aveva sintetizzato ieri il portavoce Philipp Binaghi, parlando con 20 Minuten.

Nei filmati - ricordiamo - si vedono figuranti che commettono imprudenze in acqua e finiscono per perdere la vita. Le clip si chiudono impietosamente con la messa in scena della loro morte, con un primo piano sui loro volti pallidi ed esanimi: «Bisognerebbe passare il tempo libero con gli amici, non ritrovarsi a scuola di fianco a un banco vuoto», aveva continuato Binaghi, rivelando nel contempo l'identikit delle persone più a rischio. «Dalla nostra esperienza le persone più inclini al pericolo e che oltrepassano i limiti più spesso sono gli uomini tra i 15 e i 30 anni».

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COMMENTI
 

Summerer 3 anni fa su tio
in Svizzera è molto amato per la sua professionalità e pacatezza. Una sola voce. Non x versioni come in Italia... dove non sai piu' chi comanda, chi dirige o chi decide. Con la sua capacità sono convinto che possa dare ancora tanto…

GI 3 anni fa su tio
troppo difficile starsene in pensione.....?

Summerer 3 anni fa su tio
Risposta a GI
non viene pagato… e lo fa per aiutare. Lui in pensione è molto piu' motivato di molti trentenni / quarantenni.
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