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SVIZZERABerna «condanna l'intervento turco in Siria»

16.10.19 - 15:43
Il Consiglio federale esorta il governo di Ankara «a cessare immediatamente le ostilità e a risolvere i conflitti mediante negoziati»
Keystone
Berna «condanna l'intervento turco in Siria»
Il Consiglio federale esorta il governo di Ankara «a cessare immediatamente le ostilità e a risolvere i conflitti mediante negoziati»

BERNA - Il Consiglio federale condanna l'intervento militare turco in Siria ed esorta il governo di Ankara a cessare immediatamente le ostilità e a risolvere i conflitti mediante negoziati. Durante la sua riunione odierna, il Consiglio federale ha inoltre allentato le sanzioni alla Siria per agevolare l'aiuto umanitario.

In una nota odierna, l'esecutivo rammenta di aver adottato le prime sanzioni contro la Siria nel maggio 2011, allineandosi alle misure decretate dall’UE, adeguando poi a più riprese la pertinente ordinanza, la cui nuova versione entrerà in vigore il 15 novembre prossimo.

Per facilitare l'aiuto umanitario nel paese mediorientale, dove a causa dell'offensiva turca 210 mila persone sono già in fuga, la modifica dell'ordinanza deve consentire, in via eccezionale, agli attori umanitari che ricevono fondi della Confederazione e ai rappresentanti diplomatici e consolari svizzeri di mantenere relazioni d'affari con entità colpite dalle sanzioni, quando questo è necessario per adempiere il loro mandato in Siria.

Il Consiglio federale prevede dunque un regime di autorizzazione eccezionale per l'erogazione di risorse economiche a persone, imprese ed entità oggetto di sanzioni, a condizione che queste transazioni siano indispensabili per prestare aiuto umanitario o sostenere la popolazione civile, si legge nel comunicato. È necessario dimostrare che non esistono alternative equivalenti alle persone o alle imprese colpite dalle sanzioni.

La Svizzera è preoccupata per le conseguenze umanitarie delle ostilità, in particolare per quanto riguarda la protezione della popolazione civile. La situazione umanitaria, soprattutto degli sfollati, è precaria e si è considerevolmente aggravata in seguito all'intervento militare degli ultimi giorni. Le capacità delle organizzazioni umanitarie si sono notevolmente deteriorate a causa dei recenti sviluppi e della situazione legata alla sicurezza.

Per la Svizzera, i conflitti e le questioni di sicurezza non possono essere risolti militarmente. Solo una soluzione politica nel quadro del processo di pace dell'ONU a Ginevra consentirà di affrontare le cause del conflitto.

Nel frattempo, il governo chiede a tutte le parti in guerra in conflitto di impegnarsi per proteggere la popolazione civile, il personale umanitario e le infrastrutture civili. In ogni momento deve essere garantito l'accesso diretto alla popolazione nel bisogno per prestare l'aiuto umanitario richiesto.

La Svizzera è impegnata in tutta la Siria, indipendentemente dalle linee di conflitto, ed è in contatto con i suoi partner umanitari sul posto. Dal 2011, Berna ha stanziato oltre 430 milioni di franchi per sostenere le popolazioni nel bisogno in Siria e nei Paesi limitrofi. Si tratta del più ingente contributo umanitario fornito finora dalla Confederazione.

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