Il confine svizzero verrà controllato da elicotteri militari visto il grande ritardo sulla consegna dei nuovi velivoli: «Il produttore ha sottovalutato la certificazione»
BERNA - Dalla fine dell'anno, il confine svizzero sarà controllato da elicotteri e non da droni militari. I nuovi apparecchi senza pilota, prodotti dall'impresa israeliana Elbit Systems, saranno infatti disponibili con almeno sette mesi di ritardo.
«Il produttore ha sottovalutato la certificazione dei nuovi velivoli», indica Kaj-Gunnar Sievert, portavoce di Armasuisse, in un articolo pubblicato oggi sui giornali del gruppo Tamedia.
L'esercito ha ordinato i nuovi droni di esplorazione del tipo Hermes 900 nel 2015. Essi avrebbero dovuti essere forniti nel corso del 2019. Una prima consegna parziale è prevista per dicembre. Tuttavia, prima di poter impiegare i velivoli in Svizzera, il personale operativo elvetico deve essere formato. Inoltre, i droni devono ancora essere approvati dalle autorità competenti e ciò necessiterà più tempo del previsto, sottolinea Armasuisse.
Droni operativi da estate 2020 - Tali ritardi vengono considerati «normali» e parte di ogni contratto, indica Sievert all'agenzia Keystone-ATS. Tuttavia, il produttore israeliano Elbit potrebbe incorrere in una penale. Al momento però non sono ancora state prese decisioni a riguardo, precisa il portavoce.
I nuovi droni dovrebbero essere operativi a partire dal terzo trimestre del 2020. I vecchi velivoli senza pilota di tipo Ranger - che hanno ormai 20 anni - dovranno però essere rottamati già a partire dal prossimo mese di novembre.
I droni sono utilizzati principalmente dalle guardie di confine nella lotta al contrabbando, al traffico di migranti e alla criminalità organizzata. Questi compiti dovranno essere svolti per i prossimi mesi con l'ausilio di elicotteri, i quali hanno alcuni svantaggi: possono infatti restare in aria meno tempo, consumano più carburante e sono più rumorosi e quindi meno discreti dei droni. Secondo l'esercito, tuttavia, questa soluzione non dovrebbe provocare costi aggiuntivi.
Il Parlamento nel 2015 aveva votato un credito di 250 milioni di franchi per i nuovi droni Hermes 900. I velivoli senza pilota - che possono restare in volo fino a 24 ore - hanno una lunghezza di nove metri e un'apertura alare di 17 metri. Essi saranno stazionati all'aerodromo militare di Emmen (LU) e potranno raggiungere in poco tempo ogni luogo della Confederazione.