Lo sostengono esperti e pianificatori, anche se le ricette divergono. I veicoli, intanto, aumentano al ritmo di 50mila l'anno
ZURIGO - Sulle strade svizzere ci sono sempre più auto. Nel 2018, il loro numero ha toccato il valore record di 4,85 milioni di unità. Come fanno sapere gli analisti di auto-i-dat, ogni anno entrano in circolazione 50mila nuove vetture. E il risultato sul traffico sono code sempre più lunghe e frequenti.
«Nel futuro prossimo le colonne e le perturbazioni del traffico aumenteranno», assicura a 20 Minuten Marta Kwiatkowski, dell’Istituto Gottlieb Duttweiler. Il TCS, tuttavia, ricorda come non si possa fare a meno dell’auto: «Per far fronte ai futuri sviluppi della mobilità serviranno tutti i mezzi e le modalità di trasporto», sostiene il portavoce Laurent Pignont. Per l’Associazione traffico e ambiente ATA, invece, bisognerebbe passare al trasporto pubblico.
Kay Axhausen, professore di Pianificazione del traffico presso il Politecnico di Zurigo, sottolinea che la scelta di quale direzione imprimere allo sviluppo dei trasporti è politica: «Si possono anche prendere decisioni radicali, come l’introduzione di pedaggi», afferma.
Secondo Marta Kwiatkowski, i mezzi di trasporto andrebbero combinati maggiormente, favorendo l’intermodalità. Ciò significa per esempio utilizzare il treno per le tratte più lunghe e poi proseguire con un’auto in car sharing. Oppure arrivare sul posto in auto per poi spostarsi con una bicicletta pubblica.
Anche le auto a guida autonoma dovrebbero infine permettere un traffico più denso. La digitalizzazione consente infatti di ridurre drasticamente la distanza di sicurezza tra un veicolo e l’altro, ricorda l'esperta dell'Istituto Gottlieb Duttweiler.