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BERNAPesticidi: otto imprese ricorrono contro Berna

19.07.19 - 13:24
L'Ufficio federale dell'agricoltura aveva vietato i pesticidi in questione, contenenti cloropirifos e cloropirifos-metile
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Pesticidi: otto imprese ricorrono contro Berna
L'Ufficio federale dell'agricoltura aveva vietato i pesticidi in questione, contenenti cloropirifos e cloropirifos-metile

BERNA - Otto produttori e distributori di pesticidi hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro la decisione di Berna di bandire dodici di questi prodotti contenenti sostanze altamente tossiche. Lo hanno annunciato in una nota diramata oggi Greenpeace e WWF.

Lo scorso 12 giugno, le due ong ambientalista avevano reso noto che l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) aveva vietato i pesticidi in questione, contenenti cloropirifos e cloropirifos-metile, due sostanze che possono danneggiare il cervello degli embrioni, dei bambini piccoli e sono altamente tossiche per insetti, uccelli, animali acquatici e del suolo. In totale il divieto interessa 26 articoli presenti sul mercato, avevano precisato WWF e Greenpeace e l'UFAG aveva confermato.

Ora è il TAF, interpellato da Keystone-ATS, a confermare che ci sono stati «effettivamente otto ricorsi contro la decisione dell'UFAG del 28 maggio 2019». In nove casi lo stop è immediato, mentre tre principi attivi potranno ancora essere utilizzati per 12 mesi. Le aziende interessate disponevano di trenta giorni per ricorrere al TAF contro la decisione di Berna.

In vendita dagli anni Sessanta, il cloropirifos e il cloropirifos-metile sono fra i trattamenti più impiegati in ambito agricolo a livello mondiale. Vengono usati su molte verdure, sull'uva e sulle bacche. Negli ultimi cinque anni in Svizzera sono state liberati nell'ambiente 10'000-15'000 chilogrammi all'anno di queste sostanze, sostengono il WWF e Greenpeace.

Secondo le due ong, che hanno accolto con favore la decisione dell'UFAG pur ritenendola insufficiente (criticano i 12 mesi di proroga), tre dei ricorrenti «chiedono una dilazione per liquidare gli stock, ma accettano il principio del divieto». Dow AgroSciences, Syngenta et Sintagro, per contro, si oppongono alla proibizione. «Una volta di più, i fabbricanti di pesticidi antepongono il profitto alla salute di persone e animali», deplorano Greenpeace e WWF.
 
 

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