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SVIZZERAEcco come difendersi dai molestatori senza finire dalla parte del torto

04.01.19 - 06:10
Come è successo a una ginevrina che, dopo essere stata palpeggiata a Capodanno, ha rotto il naso al suo aggressore. L'avvocatessa: «Tutto sia proporzionato»
Keystone
Una manifestante a Parigi, ottobre 2017.
Una manifestante a Parigi, ottobre 2017.
Ecco come difendersi dai molestatori senza finire dalla parte del torto
Come è successo a una ginevrina che, dopo essere stata palpeggiata a Capodanno, ha rotto il naso al suo aggressore. L'avvocatessa: «Tutto sia proporzionato»

ZURIGO/VIENNA - Durante una festa di Capodanno a Vienna un uomo l'ha palpeggiata, lei si è voltata e gli ha spezzato il naso con un pugno in pieno volto. Ora sia l'uomo sia la donna si recheranno davanti al giudice: l'uno per molestie, l'altra per lesioni personali. È successo a una giovane ginevrina che si trovava all'estero per San Silvestro.

Ma come ci si può difendere da un'aggressione sessuale senza finire dalla parte del torto? «Fondamentalmente la resistenza dev'essere proporzionata», ha spiegato a 20 Minuten l'avvocatessa specializzata in casi di molestie Brigitta Sonnemoser, «se ci sono insulti, oppure inviti o allusioni oscene si deve rispondere verbalmente».

Per quanto riguarda i palpeggiamenti, invece, la reazione può essere diversa: «Schiaffi, graffi e anche pugni sul corpo sono consentiti così come l'uso di uno spray al peperoncino. Fa male sì, ma non causa lesioni importanti come la rottura del naso. Vero è che, nel caso della ragazza di Ginevra, il giudice potrebbe riconoscerle delle attenuanti».

In caso di rischio di stupro però Sonnemoser è categorica: «È la minaccia massima: si può mordere, strappare, colpire al volto. Ma, malgrado tutto, anche qui può esservi eccesso di difesa: ferite e lesioni davvero gravi con oggetti acuminati o armi, rischiano di dover essere giustificati in tribunale».

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