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LOSANNAPulire l'acqua con l'energia della luce

05.11.18 - 15:55
La scoperta, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, è dovuta a un gruppo di ricercatori dell'EPFL guidati da Stavroula Kampouri
Alina-Stavroula Kampouri/EPFL
Pulire l'acqua con l'energia della luce
La scoperta, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, è dovuta a un gruppo di ricercatori dell'EPFL guidati da Stavroula Kampouri

LOSANNA - Il Politecnico Federale di Losanna (EPFL) ha messo a punto un nuovo materiale che elimina gli inquinanti dall'acqua e simultaneamente produce idrogeno; il tutto utilizzando semplicemente l'energia della luce visibile.

La scoperta, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, è dovuta a un gruppo di ricercatori guidati da Stavroula Kampouri, che hanno sfruttato la polivalenza di una particolare classe di materiali costituiti da metalli e composti organici: i MOF (Metal-organic frameworks)

Si tratta di strutture organometalliche molto porose le cui proprietà ottiche ed elettroniche consentono di sfruttarle per tantissime applicazioni nel campo della chimica, spiega una comunicato odierno del politecnico vodese.

In particolare sono utili per la cattura e separazione di gas, di accettori e per la fotocatalisi. Nella ricerca in questione è stato usato quest'ultimo processo, in cui il materiale assorbe l'energia dalla luce che, quando è sufficientemente alta, permette di "sloggiare" dalla loro orbita atomica gli elettroni, che quindi lasciano dei "buchi".

I prodotti che si formano a seguito di questa reazione sono tipicamente dei radicali liberi, fortemente reattivi, che in genere vanno poi ad attaccare altri componenti del sistema, quali gli agenti inquinanti.

Il sistema sviluppato dall'EPFL utilizzando i MOF può effettuare in un unico processo due fotocatalisi simultanee: la produzione di idrogeno e l'eliminazione degli inquinanti nell'acqua. Il materiale utilizzato contiene fosfuro di nichel, che è abbondante, a buon mercato e in grado di compiere una fotocatalisi efficace con luce visibile, che costituisce il 44% dello spettro solare, precisa il comunicato odierno.

«Questo sistema senza metalli nobili avvicina un po' di più il campo della fotocatalisi ad applicazioni pratiche che usano l'energia solare e dimostra il grande potenziale dei MOF in questo ambito», sottolinea Kyriakos Stylianou.

Una delle principali applicazioni è l'utilizzo di idrogeno come carburante nelle pile (o celle) a combustibile, dispositivi oggi utilizzati in numerose tecnologie, compresi satelliti e veicoli spaziali.

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COMMENTI
 

Canis Majoris 5 anni fa su tio
Speriamo non ci mettano troppo tempo a metterla in pratica

sedelin 5 anni fa su tio
molto interessante! anni fa ho sentito di un progetto portato avanti da esperti in paesi con acqua contaminata: tale acqua, imbottigliata ed esposta al sole per un certo numero di ore, diventava potabilissima!
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