SVIZZERAEliminazione del morbillo, buoni risultati per la strategia

BERNA - Tre anni dopo la sua applicazione, la strategia per l'eliminazione del morbillo in Svizzera mostra i suoi effetti. Nessuna catena di trasmissione prolungata è stata osservata negli ultimi 24 mesi. L'obiettivo non è ancora completamente raggiunto, ma la Svizzera è sulla buona strada.

In Europa persone continuano a morire per le complicazioni da morbillo, ricorda l'Ufficio federale dalla sanità (UFSP) nel suo bollettino. Quando il 95% della popolazione è immune o vaccinata con due dosi di preparato, la malattia scompare.

Oggi sempre più neonati e adulti sono vaccinati contro il morbillo in Svizzera. La copertura vaccinale è aumentata praticamente in tutti i cantoni e fasce di età: nell'ultimo periodo di sorveglianza 2014-2016 il 94% dei bambini di 2 anni aveva già ricevuto almeno una dose di vaccino e l'87% due dosi, precisa l'UFSP.

Di conseguenza il numero di casi e di ricoveri è diminuito: nel 2018 - fino in agosto - sono stati registrati solo due casi di morbillo in Svizzera la cui infezione non ha alcun legame con l'estero. In 22 occasioni il contagio è avvenuto all'estero o in Svizzera con casi importati e in altre due circostanze un legame era incerto.

Nel corso dell'epidemia di morbillo dal 2007 al 2009 in Svizzera si sono ammalate oltre 4400 persone e centinaia sono state ricoverate.

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha confermato che in Svizzera la trasmissione endemica del virus del morbillo è stata interrotta negli anni 2016 e 2017, ossia per 24 mesi. Grazie all'aumento della copertura vaccinale 42 dei 53 paesi della regione europea dell'OMS hanno potuto interrompere la trasmissione endemica del virus del morbillo fino al 2016.

Tuttavia dal 2017 a causa di maggiori ondate in particolare la Serbia, la Romania, la Grecia, la Georgia, l'Ucraina come anche l'Italia e la Francia notano un'incidenza elevata del morbillo. Da diversi di questi Paesi il virus del morbillo è stato importato in Svizzera nel 2018.