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ARGOVIAMassacro di Rupperswil, il 34enne ricorre contro l'internamento

13.09.18 - 10:38
Lo scorso mese di marzo, l'uomo è stato condannato in prima istanza anche alla detenzione a vita, condanna contro la quale ha rinunciato a ricorrere in appello
Keystone
Massacro di Rupperswil, il 34enne ricorre contro l'internamento
Lo scorso mese di marzo, l'uomo è stato condannato in prima istanza anche alla detenzione a vita, condanna contro la quale ha rinunciato a ricorrere in appello

AARAU - Il 34enne condannato in Argovia per il "massacro di Rupperswil" ha presentato ricorso contro la misura dell'internamento decisa nei suoi confronti. Il caso sarà quindi esaminato in seconda istanza dal Tribunale cantonale.

Il ricorso in appello si riferisce soltanto alla misura dell'internamento ordinario, hanno reso noto oggi i servizi dei Tribunali argoviesi. Lo scorso mese di marzo, l'uomo è stato condannato in prima istanza anche alla detenzione a vita.

Stando alla nota dei Tribunali argoviesi, il Ministero pubblico, che finora ha rinunciato a fare appello, avrà ora 20 giorni di tempo per presentare a sua volta un cosiddetto appello incidentale.

Il processo di primo grado per quello che è considerato uno fra i più efferati crimini della cronaca recente si è tenuto lo scorso mese di marzo davanti al Tribunale distrettuale di Lenzburg, che per motivi di spazio era riunito nei locali della polizia mobile a Schafisheim.

Il condannato - un 34enne svizzero con tendenze pedofile conclamate - è stato riconosciuto colpevole di quattro assassini, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale, possesso di materiale pornografico proibito, nonché di atti preparatori punibili in vista di altri crimini.

Nei suoi confronti la pubblica accusa aveva richiesto la condanna più severa prevista dall'ordinamento svizzero, ossia l'ergastolo seguito dall'internamento a vita. Due perizie psichiatriche indipendenti presentate all'inizio del dibattimento hanno però stabilito che l'imputato non è da considerare durevolmente refrattario ad una terapia.

Il tribunale ha perciò ordinato l'internamento ordinario per il pluriassassino. Ciò significa che il condannato non potrà chiedere la liberazione condizionale dopo aver scontato 15 anni di pena, come previsto per un "semplice" ergastolo. Attraverso l'internamento, il suo stato di detenuto dovrà invece essere riesaminato fra una ventina d'anni e la valutazione dovrà essere ripetuta ogni cinque anni.

L'uomo, reo confesso, abitava nel medesimo quartiere delle sue vittime. In base alla ricostruzione dei fatti, il 21 dicembre 2015 ha ucciso con tagli alla gola una madre di famiglia 48enne, i suoi due figli di 13 e 19 anni e l'amica del primogenito: le quattro vittime erano riunite nell'abitazione di Rupperswil in vista del Natale.

Prima di sterminare la famiglia, l'imputato ha inoltre mandato la madre a prelevare 11'000 franchi in due banche e ha abusato sessualmente del figlio minore. Dopo il massacro, ha cosparso l'abitazione di olio per torce e le ha dato fuoco. Il 34enne è stato arrestato a quasi sei mesi dai fatti, mentre stava preparando analoghi attacchi ai danni di famiglie con bambini fra gli 11 e i 15 anni, nei cantoni di Soletta e Berna.

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