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SVIZZERA/VATICANO32 nuove Guardie Svizzere, in attesa dell'elmo nero: si cercano gli sponsor

06.05.18 - 18:17
Il Corpo cerca donatori privati e non per finanzino la produzione dei nuovi copricapo e non gravare sulle finanze della Santa Sede
Keystone
32 nuove Guardie Svizzere, in attesa dell'elmo nero: si cercano gli sponsor
Il Corpo cerca donatori privati e non per finanzino la produzione dei nuovi copricapo e non gravare sulle finanze della Santa Sede

CITTA' DEL VATICANO - «Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici, nel giorno della festa di questo storico e benemerito Corpo. Un applauso a loro!». Così papa Francesco, al termine del Regina Coeli in Piazza San Pietro, si è rivolto alle 32 reclute delle Guardie Svizzere che hanno poi prestato giuramento nel pomeriggio in Vaticano.

La data del 6 maggio ricorda l'eroica morte dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di papa Clemente VII nel Sacco di Roma (1527). Cantone ospite è stato quest'anno quello di Lucerna. Nessuna delle 32 reclute ha giurato in lingua italiana.

E' stata una cerimonia suggestiva per l'ambiente in cui si è svolta, il Cortile di San Damaso, con personalità del Vaticano a presiederla come l'assessore della Segreteria di Stato mons. Paolo Borgia con a fianco il prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein, e per la folta corona di centinaia di persone, cardinali, rappresentanti politici e militari della Confederazione, parenti, amici delle reclute presenti.

Le autorità elvetiche sono state rappresentate dal presidente del Consiglio Nazionale, Dominique de Buman, da numerosi parlamentari federali e cantonali e dall'ambasciatore presso la Santa Sede, Pierre-Yves Fux. A rappresentare la Chiesa elvetica, mons. Charles Morerod, presidente della Conferenza episcopale.

La Guardia si è schierata in uniforme di gran gala, dal comandante all'ultimo alabardiere, al suono solenne della banda. E' stato il cappellano della Guardia, don Thomas Widmer, a leggere per intero il testo del giuramento: «Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano».

Poi le nuove reclute, chiamate per nome, si sono fatte avanti e ciascuna, con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con tre dita aperte, a simbolo della Trinità, ha confermato e giurato a gran voce: «Io,..., giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano».

In mattinata, di buon'ora, nella messa celebrata all'altare della Cattedra della basilica vaticana, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha detto alle Guardie svizzere: «Non accontentiamoci di un'esistenza mediocre siamo amici di Cristo, diventiamo santi oggi».

«La vostra missione è una testimonianza, è un martirio della pazienza e della fedeltà, nelle occupazioni quotidiane del servizio - ha aggiunto -. E quando ci saranno momenti faticosi, con difficoltà e tentazioni, non dimenticate che diventare santi, essere amici di Cristo, comporta anche una vera lotta, un combattimento quotidiano, continuo».

Il nuovo elmo nero - Il comandante delle Guardie, Cristoph Graf, in una conferenza stampa, ha annunciato la novità dell'aumento del contingente. Attualmente le Guardie sono 110, ma è stato chiesto di poter arrivare fino ad un massimo di 135 unità, dunque cercando nei prossimi mesi nuove aspiranti reclute.

venerdì scorso lo stesso comandante aveva presentato il nuovo elmo nero delle Guardie. La novità è rappresentata dal materiale e, soprattutto, dalla tecnica di produzione. Non più in ferro battuto ma in materiale Pvc, prodotto in Svizzera con la tecnologia d'avanguardia della stampante tridimensionale.

Il nuovo elmo - del quale sono già stati realizzati quaranta pezzi - è molto più leggero e comodo e i costi di produzione sono dimezzati. Sarà utilizzato - si legge in una nota di Vatican News - dalle Guardie quando saranno prodotti i pezzi per tutti gli effettivi del Corpo, nell'attesa che donatori privati e sponsor ne finanzino la produzione per "donare" un elmo ad ogni militare e non gravare quindi sulle finanze della Santa Sede. I nuovi elmi, inoltre, rispetto a quelli tradizionali portano inciso lo stemma papale di Giulio II, il Pontefice che fondò il Corpo nel 1506.

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