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BASILEA CITTÀ"Nipote" credulone truffato da una gang nigeriana

11.04.18 - 21:22
Due persone sono comparse davanti al giudice di Basilea. Hanno tentato di sfilare del denaro a un uomo con la scusa di un'eredità da un lontano parente
TiPress
"Nipote" credulone truffato da una gang nigeriana
Due persone sono comparse davanti al giudice di Basilea. Hanno tentato di sfilare del denaro a un uomo con la scusa di un'eredità da un lontano parente

BASILEA - Sono comparsi oggi davanti al giudice di Basilea un tedesco e un nigeriano, accusati di avere truffato un cittadino russo residente in Svizzera con l’obiettivo di sfilargli diverse migliaia di franchi.

La vittima - come riferisce la Basler Zeitung - aveva ricevuto qualche tempo fa una e-mail che lo informava di avere ereditato da un lontano zio deceduto un’eredità di circa 70’000 franchi. L’uomo non ha pensato a un imbroglio, in quanto molti dei suoi parenti sono dislocati in varie parti del mondo.

Impiegato UBS - Al fine di ottenere l’eredità, è stato chiesto all’uomo di recarsi a Londra per sbrigare le pratiche burocratiche. Lì ha incontrato un nigeriano - che si è finto impiegato della banca UBS -, a cui ha dovuto consegnare 6’500 sterline (circa 8’800 franchi). Tornato in Svizzera, la sede UBS di Basilea ha però informato il russo che i documenti che gli erano stati rilasciati erano falsi.

"Nigeria Connection" - Dopo avere finalmente capito di essere stato truffato, l’uomo si è rivolto alla polizia. Il Pubblico Ministero ha parlato dell’esistenza di una banda internazionale di truffatori chiamata "Nigeria Scam" o "Nigeria Connection". I membri agiscono sempre allo stesso modo: trovano potenziali vittime ingenue e li convincono a versare anticipatamente delle somme di denaro. In Svizzera non sarebbe la prima volta che sfilano del denaro a delle persone ignare di essere truffate.

All’incontro con la vittima, oltre al nigeriano, era presente un cittadino tedesco. Anche lui - che si difende sostenendo di avere agito solo come traduttore, senza essere a conoscenza della truffa - rischia 24 mesi di carcere. Il nigeriano, invece, sostiene di «avere fatto un favore a un amico inglese».

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