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BERNAAmministrazione federale sotto attacco informatico

15.09.17 - 14:47
Due denunce penali contro ignoti sono state sporte presso il Ministero pubblico della Confederazione
Keystone
Amministrazione federale sotto attacco informatico
Due denunce penali contro ignoti sono state sporte presso il Ministero pubblico della Confederazione

BERNA - Specialisti della Confederazione hanno scoperto un attacco a singoli server dell'Amministrazione federale e hanno preso le necessarie contromisure. Il Consiglio federale e gli organi politici competenti sono stati informati in merito all'accaduto. Due denunce penali contro ignoti sono state sporte presso il Ministero pubblico della Confederazione.

Il mese di luglio specialisti della Confederazione hanno scoperto e bloccato un attacco informatico contro singoli server del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), si legge in un comunicato governativo odierno.

L'attacco è stato condotto secondo un copione ampiamente noto, utilizzando i programmi maligni della famiglia Turla. Grazie alla stretta collaborazione dei servizi competenti sono state immediatamente prese le necessarie misure di sicurezza e disposte anche analisi interne all'Amministrazione. I servizi competenti della Confederazione stanno esaminando l'accaduto.

Il DDPS ha sporto denuncia penale e lo stesso ha fatto il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) per le disfunzioni causate da un attacco ai sistemi informatici di un suo fornitore di servizi.

Al momento - viene sottolineato nella nota - non è possibile fornire ulteriori indicazioni su questi attacchi.

Il governo, i membri della Delegazione Sicurezza del Consiglio federale e le presidenze delle commissioni competenti sono stati informati, come solitamente avviene in tali circostanze.

Falla fra il 2014 e il 2017 - Il tema della sicurezza informatica è sempre più d'attualità. Alla fine dello scorso mese era stato infatti reso noto che dal 2014 al 2017 si era prodotta una falla che avrebbe potuto permettere a utenti non autorizzati di accedere a un numero limitato di applicazioni della Confederazione. In questo caso non c'erano stati indizi di infiltrazioni, ma il governo non lo aveva potuto escludere del tutto.

Il problema era stato corretto definitivamente lo scorso febbraio. Per motivi di sicurezza non era stato divulgato l'elenco dei dipartimenti e delle applicazioni interessati.

In tale occasione, siccome non esistevano indicazioni che lasciavano supporre un'infrazione penale o disciplinare, l'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT) non aveva ritenuto necessario avviare un'inchiesta amministrativa.

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