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GINEVRALa Svizzera vuole accogliere un Osservatorio mondiale per prevenire i conflitti legati all'acqua

14.09.17 - 19:08
La Svizzera vuole accogliere un Osservatorio mondiale per prevenire i conflitti legati all'acqua

GINEVRA - La Svizzera intende accogliere a Ginevra un Osservatorio mondiale per prevenire i conflitti legati all'acqua. Il consigliere federale Didier Burkhalter ha lanciato questa proposta raccomandata da un gruppo di esperti internazionale, diretto da Berna, nel suo rapporto finale presentato oggi nella Città di Calvino.

L'idea "merita di essere portata avanti e perché no qui a Ginevra?", ha dichiarato il consigliere federale nel suo discorso. Ginevra sarebbe un luogo "naturale", ha stimato da parte sua davanti ai media il presidente del gruppo di esperti, l'ex presidente sloveno Danilo Türk.

Nel frattempo, Burkhalter ha annunciato la firma di un accordo con l'università di Ginevra per prolungare ed estendere le attività del "Polo acqua Ginevra" che funzionava come segreteria di questo gruppo. Il Polo non sarà il futuro Osservatorio ma potrebbe rappresentare uno dei componenti centrali con altre istituzioni, ha spiegato all'ats il suo direttore François Münger.

La questione dell'acqua diventa "una sfida mondiale per la nostra generazione e quelle future", ha sottolineato il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Questa risorsa è usata come "arma da guerra" e sarà sempre più richiesta con l'urbanizzazione e il cambiamento climatico.

Ma Burkhalter vede anche un "forte potenziale" nel farne uno "strumento di cooperazione". Ne fa persino una "priorità" della politica estera elvetica.

In occasione della creazione del gruppo internazionale da parte di 15 paesi due anni fa, Burkhalter non aveva nascosto la volontà di fare di Ginevra "un centro internazionale per la diplomazia dell'acqua". Ormai 40 paesi sostengono gli esperti. Oltre ad aver accolto la prima delle quattro riunioni del gruppo, la Svizzera ha pure finanziato una segreteria a Ginevra a sostegno di queste attività.

Secondo Türk, l'"Osservatorio" dovrebbe contribuire alla coordinazione di tutte le persone attive in materia di diplomazia dell'acqua. Per la prevenzione delle tensioni ma anche per la facilitazione di mediazioni. Türk deplora la mancanza di cooperazione bilaterale nei bacini idrografici.

Il bisogno di acqua per l'agricoltura aumenterà del 50% nei prossimi 25 anni. L'acqua dolce rappresenta solo il 2,53% di quella che si trova sulla terra. E due terzi di questa è ghiacciata. D'altra parte oltre il 90% dell'acqua dolce è sotterranea.

Secondo Türk, le due Convenzioni dell'Onu legate ai corsi d'acqua e ai laghi offrono una "buona piattaforma". Ma questa deve essere completata da altre misure come un sistema mondiale di raccolta di dati sull'acqua e degli strumenti finanziari sostenibile innovativi. Due raccomandazioni che la Svizzera difenderà con forza, secondo il capo della diplomazia elvetica.

Tra le principali raccomandazioni, il gruppo di esperti chiede all'Assemblea generale dell'Onu di organizzare una conferenza mondiale sulla cooperazione internazionale in materia di acqua. Questa riunione deve sfociare a un piano d'azione.

Da parte sua il Consiglio di sicurezza è pregato di mettere a punto una risoluzione per la protezione delle risorse idriche nei conflitti. Questo documento dovrebbe in particolare riconoscere l'acqua quale "strumento vitale per l'umanità" e incoraggiare il "Cessate il fuoco per l'approvvigionamento di acqua". "È venuto il momento" che l'organo esecutivo dell'Onu si occupi di questa questione, ha detto Burkhalter. Anche gli Stati devono contribuire.

Attualmente tre miliardi di persone vivono in zone idriche condivise da diversi paesi. Entro il 2050 la mancanza di acqua potrebbe toccare un quarto della popolazione.
 
 

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