I lettori di 20 Minuten attribuiscono la magnanimità dei genitori alle origini straniere. Per la consulente finanziaria qualcosa di vero c'è
ZURIGO - Aiutare in casa quando, a una certa età, si vive ancora con i genitori non è per niente scontato. Come rivela uno studio di Comparis che vi abbiamo presentato lunedì, infatti, il 45% dei giovani adulti che tardano a lasciare il nido non partecipa alle spese di casa.
Un’abitudine che alcuni lettori di 20 Minuten tendono ad attribuire alle famiglie di origine straniera, specialmente italiana. «Non ho dovuto dare soldi in casa per nessun motivo: tipico delle “mamme del sud”», scrive un blogger. «I nostri figli lavorano al 100% per uno stipendio normale ed entrambi seguono una formazione serale che si pagano da soli», argomenta una madre italiana che non batte cassa con la prole.
Ma gli stranieri di seconda generazione sono davvero meno rigidi quando si tratta di chiedere soldi per le spese di casa? La consulente di gestione del budget Ursula Grimm premette che non esistono statistiche a riguardo, ma, afferma, «riscontriamo che in altre culture il concetto di pagare per il cibo e l’alloggio è meno diffuso».
Ciò risulta particolarmente evidente quando un giovane di origine straniera, oltre al proprio salario di apprendista, riceve anche una paghetta, spiega Grimm. «Oppure la famiglia compra ai figli un’auto che non si potrebbero permettere da soli», aggiunge.
I genitori, tuttavia, si aspettano comunque di ricevere qualcosa in cambio: «Al posto di un contributo finanziario mensile ci si aspetta piuttosto che i figli accompagnino i genitori a fare la spesa o si prendano cura di loro quando invecchiano», conclude la consulente.