I mobili del quadruplice omicida sono inclusi. Il fiduciario: «Per abitazioni così bisogna abbassare il prezzo»
RUPPERSWIL - «Casa unifamiliare in quartiere tranquillo e adatto ai bambini»: è così che la casa di Thomas N., l’assassino di Rupperswil (AG), viene pubblicizzata su un portale di annunci immobiliari svizzero. A occuparsi della vendita è un’agenzia.
Nel 2015, N. aveva scioccato la Svizzera uccidendo brutalmente quattro persone in una casa poco lontano. Ora, l’annuncio immobiliare fornisce foto dettagliate dell’ex dimora del 33enne, mobili compresi. In sala ci sono per esempio un camino e il divano appartenuto al presunto assassino. Fino al giorno del suo arresto, il 12 maggio 2016, N. viveva con la madre in questi locali in Diestelweg 5. Sull’annuncio, tuttavia, non si fa ovviamente menzione del precedente inquilino.
«In molti non dormirebbero sonni tranquilli» - Secondo il fiduciario immobiliare René Baumberger i venditori dovrebbero tuttavia avvisare i potenziali acquirenti dei trascorsi dell’edificio: «Al più tardi quando il nuovo proprietario entrerà in contatto con i vicini scoprirà la verità», afferma. La vendita di questi immobili, in ogni caso, è difficoltosa: «Immaginare di vivere nella ex casa di un presunto quadruplice omicida non lascerebbe dormire sonni tranquilli a molti acquirenti», valuta Baumberger.
Quanto costa la casa del killer? - L’immobile costruito nel 1988 in cui ha vissuto Thomas N. consta di 5,5 camere e ha una superficie di 155 m2. Come precisa l’annuncio, la casa dispone anche di una cantina. Il prezzo? 715mila franchi. «Le abitazioni con trascorsi simili devono essere vendute a prezzi significativamente più bassi», spiega il fiduciario René Baumberger. Circa 100-200mila franchi in meno, precisa. Il destino della casa, insomma, non dovrebbe essere l’abbattimento: «Non ha ancora 30 anni e non è cadente», spiega il fiduciario. Il tempo, poi, cancella ogni cosa: «Fra qualche anno, quando l’omicidio apparterrà ormai al passato, sarà più facile trovare acquirenti». All’estero, tuttavia, è già capitato che simili “case dell’orrore” fossero abbattute.