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BERNA/ GRIGIONIUn quinto degli edifici dei Grigioni "a rischio"

24.08.16 - 10:38
Sono 35mila gli edifici che sorgono in aree minacciate. Il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto in tema di protezione dai rischi naturali
Polizia Coira
Un quinto degli edifici dei Grigioni "a rischio"
Sono 35mila gli edifici che sorgono in aree minacciate. Il Consiglio federale ha adottato oggi un rapporto in tema di protezione dai rischi naturali

BERNA - Oltre un quinto di tutti gli edifici del canton Grigioni si trova in un'area minacciata da pericoli naturali. Si tratta di circa 35 000 edifici, con un valore complessivo stimato in circa 25 miliardi di franchi.

Lo scrive il governo retico in merito al rapporto pubblicato oggi dal Consiglio federale sui pericoli naturali.

Il Cantone ha già attuato diverse misure richieste della Confederazione. Zone di pericolo fissate nel piano direttore, all'interno delle quali edifici e impianti sono vietati o possibili solo a determinate condizioni, fanno parte da tempo dell'insieme di strumenti per la gestione integrale dei rischi. Inoltre, il Cantone pratica già ora una cura del bosco di protezione sostenibile e procede a controlli e lavori di manutenzione regolari delle opere di protezione.

La novità, ancora in fase di attuazione, è costituita dalla formazione di consulenti locali specializzati in pericoli naturali, che in loco avvertono tempestivamente gli Stati maggiori di condotta comunali e offrono sostegno specialistico. Questi esperti sono di grande aiuto ai comuni nella gestione dei pericoli naturali, scrive il governo di Coira.

Il rapporto del CF - La Svizzera dovrà compiere grandi sforzi anche in futuro per garantire una buona protezione contro i pericoli naturali. È questo il succo del rapporto sul tema adottato oggi dal Consiglio federale.

La Confederazione è all'avanguardia nella gestione della protezione contro i pericoli naturali, ai quali è particolarmente esposta in quanto Paese alpino densamente popolato. Nelle zone minacciate da piene vivono tuttora 1,8 milioni di persone; vi si trovano 1,7 milioni di posti di lavoro e beni materiali per un valore pari a 840 miliardi di franchi, si legge in un comunicato governativo odierno.

Nuove sfide - In un prossimo futuro si presenteranno nuove sfide: il clima sempre più caldo, il conseguente aumento dell'intensità e della frequenza delle precipitazioni, lo sviluppo degli insediamenti e le infrastrutture sempre più care aumentano il rischio di danni dovuti a eventi naturali come le piene. Il rapporto adottato oggi presenta diversi pacchetti di misure.

Quest'ultimi sono orientati a un utilizzo quanto più efficace ed economico possibile dei fondi disponibili per la prevenzione. Sarà così possibile proteggere la popolazione, l'economia e l'ambiente contro gli eventi naturali e contenere la spesa pubblica, continua la nota.

Aggiornare la documentazione: una priorità - Occorre fra le altre cose aggiornare la documentazione disponibile (ad esempio le carte dei pericoli) e considerarla in modo sistematico nella pianificazione del territorio. Nell'edilizia dovranno inoltre essere applicate norme di costruzione uniformi che tengano conto dei pericoli naturali.

Occorrerà poi rinnovare le opere di protezione esistenti, ad esempio quelle riguardanti il Rodano o il Reno alpino, affinché possano continuare a svolgere la loro funzione protettiva.

La protezione contro i pericoli naturali rimane un compito congiunto di Confederazione, Cantoni e Comuni. È però necessaria anche la partecipazione delle assicurazioni, delle associazioni specializzate, della ricerca e dell'insegnamento e, infine, della popolazione, che deve essere maggiormente sensibilizzata sul tema e sulle possibilità di intervento.

 

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