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SVIZZERAI 13 franchi per l'ispezione del pacco «non siano a carico del destinatario»

03.03.16 - 11:20
La sgradita fattura emessa dalla Posta è l'oggetto di una mozione odierna
I 13 franchi per l'ispezione del pacco «non siano a carico del destinatario»
La sgradita fattura emessa dalla Posta è l'oggetto di una mozione odierna

BERNA - Le spese ─ 13 franchi ─ generate dai controlli a campione eseguite dalla Posta sulle spedizioni provenienti dall'estero non dovrebbero più essere accollate ai destinatari. Lo chiede una mozione del consigliere agli Stati Erich Ettling (Ppd/OW) adottata oggi dal plenum per 20 voti a 14. L'oggetto va al Nazionale.

Su incarico delle dogane, La Posta esegue attualmente controlli a campione su pacchi e pacchetti provenienti dall'estero, e in particolare da determinate regioni.

I costi derivanti da questi controlli, che per legge non possono essere fatturati alle autorità, vengono ribaltati sul destinatario, anche se quest'ultimo non ha nulla da rimproverarsi. Stando a Ettling, «poiché questo importo si aggiunge al valore dell'invio, aumenta di conseguenza l'Iva che il destinatario deve pagare, anche se il pacco rientra nella franchigia dei tributi fissata a 5 franchi».

Secondo il consigliere federale Ueli Maurer ─ che ha invitato la Camera a respingere la mozione ─ questi costi non possono essere addossati alla Dogane. A risponderne deve essere lo spedizioniere oppure il destinatario.

In generale, ha ricordato il ministro delle Finanze, i costi fatturati a una persona in seguito a un controllo ordinato da un'autorità non sono a carico dello Stato. Questo principio non si limita al diritto doganale. Simili spese vanno sempre assunte dalla persona controllata.

Nel 2015, circa 18 milioni di piccoli invii sono stati dichiarati in modo semplificato. Di essi quasi 3,8 milioni erano soggetti a tributi e 110000 sono stati sottoposti a una visita doganale.

Il tema, già trattato da Tio/20 Minuti, aveva suscitato reazioni accese fra i lettori. Molti ci avevano infatti scritto per lamentarsi di quella che era percepita come una gabella abusiva.

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COMMENTI
 

Thor61 8 anni fa su tio
Non si tratta di "PERCEZIONE" ma della triste realtà che anche in Svizzera ogni giorno nasce un "Nuovo" modo di far cassa, pur avendo già intascato con le tasse preposte a quelle attività, a breve si pagherà anche durante i controlli agli aereoporti et simili e come al solito il governo avvalla.

ZetaCrea 8 anni fa su tio
Ridicolo, davvero ridicolo...per fortuna che ho trovato il modo di raggirare questo sistema n'dranghetista

comp61 8 anni fa su tio
allora dovremmo pagare anche se un poliziotto ci ferma per un semplice controllo!!??

punto 8 anni fa su tio
Chi ha "soci" nelle due camere prepari una bozza di modifica della legge sulle dogane e la faccia passare.

chamois 8 anni fa su tio
Se la posta esegue il lavoro di controllo della dogana, spetta alla dogana pagarlo. Paghiamo con le imposte...

SandroC 8 anni fa su tio
Non ci credo che il controllo dei pacchi per trovare armi / sostanze pericolose-tossiche passa da un controllo manuale! Nel 2016? Tolto di mezzo il controllo di sicurezza rimane solo quello fiscale/economico, quindi se la Posta vuole controllare lo fa per sua scelta, e di conseguenza a carico suo; se poi ci azzeccano può anche starci una multa al destinatario (ma solo in quel caso). Quando rientro da un volo e mi fermano per un controllo a campione del mio bagaglio, mica devo pagare per il tempo che i doganieri hanno impiegato per il controllo.

ziopecora 8 anni fa su tio
portare immediatamente la franchigia a 300 fr, come se si passa la dogana di persona e togliere immediatamente questo balzello di 13 fr. Noi paghiamo il servizio doganale con le nostre tasse e poi dovremmo pure pagarli per fare il loro lavoro. Se vogliono controllare lo facciano ma non a spese ulteriori. Si tratta di un velato sistema di protezionismo per sfavorire l'utilizzo di internet per gli acquisti.

Voodoochile 8 anni fa su tio
questa è una cosa demenziale
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