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BERNA"La Svizzera non è minacciata, non sospendiamo Schengen"

18.11.15 - 17:00
Lo ha dichiarato oggi la Presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga al termine della consueta riunione del Consiglio federale
"La Svizzera non è minacciata, non sospendiamo Schengen"
Lo ha dichiarato oggi la Presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga al termine della consueta riunione del Consiglio federale

BERNA - La Svizzera non è al momento direttamente minacciata dal terrorismo, né ci sono indizi che possano collegare gli attentati di Parigi col nostro Paese. Lo ha dichiarato oggi la Presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga al termine della consueta riunione del Consiglio federale. In merito ai flussi migratori, non è previsto per ora nessun invio di soldati alle frontiere né l'introduzione di controlli sistematici ai confini.

Per la ministra di giustizia e polizia, di fronte ad avvenimenti del genere è senz'altro comprensibile provare rabbia e paura nonché una certa impotenza. Tuttavia sarebbe sbagliato colpevolizzare i musulmani e chiedere l'adozione di misure eccezionali. Il mero attivismo, ha detto Sommaruga, "non porta a nulla".

Bisogna invece agire razionalmente, senza fretta, affinché si adottino misure efficaci e necessarie per garantire la sicurezza - "uno dei beni più preziosi, come la salute" - di tutti.

Oltre ad aver inviato due agenti della polizia federale a Parigi, ha spiegato Sommaruga, abbiamo rafforzato i controlli alla frontiera con la Francia, dove sono state organizzate pattuglie miste. Anche la sorveglianza nelle stazioni e negli aeroporti è stata rafforzata, ha aggiunto la ministra socialista.

No controlli sistematici alle frontiere - Al momento, stiamo monitorando la situazione e vagliando altre misure - come l'invio di soldati alle frontiere - se la situazione dovesse subire un cambiamento repentino.

In questo momento, tuttavia, non vi sono le condizioni per introdurre controlli sistematici alle frontiere, ha puntualizzato la Presidente della Confederazione che ha ricordato le condizioni, alquanto restrittive, poste dal trattato di Schengen.

Circa la possibilità che persone malintenzionate possano sfruttare i flussi migratori per giungere in Svizzera, Sommaruga ha ammesso che tale eventualità sussiste, ma che sarebbe ingiusto sospettare di tutti i migranti. Già oggi, ha spiegato, le richieste di asilo sospette provenienti dalla Siria vengono vagliate dai servizi segreti.

In merito al conflitto che insanguina questo Paese, Sommaruga ha ribadito quanto una soluzione politica sia più attuale che mai. La Svizzera sostiene gli sforzi in questo senso della comunità internazionale.

Asilo, strutture sottoposte a forte pressione - Per quanto attiene ai flussi migratori, la situazione viene monitorata costantemente, ha affermato. L'Europa deve far fronte a una sfida enorme, ha ricordato la consigliera federale, che ha snocciolato le cifre impressionanti di arrivi che devono gestire paesi come la Grecia o l'Italia, ma anche la Germania e la Svezia.

Sommaruga ha parlato in merito alla Svizzera di un drastico aumento delle richieste di asilo nelle ultime settimane e della difficoltà di fare previsioni considerate le forti oscillazioni che caratterizzano questo fenomeno.

La sorveglianza dei confini nel Nord-Est della Svizzera è stata in ogni caso irrobustita in ragione dell'importanza assunta dalla "rotta dei Balcani" negli ultimi mesi.

I centri di registrazione della Confederazione, ha aggiunto, sono sotto forte pressione ed è stato già deciso di potenziare il personale per fare in modo che possano essere trattate molte più richieste d'asilo - fino a 5 mila persone al mese invece di 2500 - dando la precedenza ai dossier che rientrano nella procedura di Dublino.

Assieme ai Cantoni e ai Comuni, ha spiegato la Sommaruga, ci stiamo attrezzando per aumentare le capacità di accoglienza (fino a 50 mila persone), facendo capo anche alle strutture dell'esercito. Tutto ciò avviene a stretto contatto con i Cantoni.

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