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TICINOConsiglio federale, ma chi l'ha detto che ci deve essere un ticinese?

09.08.10 - 15:33
Nella Svizzera di oggi il criterio della appartenenza etnica non basta. Oltre al Ticino c'è Basilea, che manca in governo dal 1973, la Svizzera Orientale, che vuole sostituire Hans-Rudolf Merz e la Svizzera centrale
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Consiglio federale, ma chi l'ha detto che ci deve essere un ticinese?
Nella Svizzera di oggi il criterio della appartenenza etnica non basta. Oltre al Ticino c'è Basilea, che manca in governo dal 1973, la Svizzera Orientale, che vuole sostituire Hans-Rudolf Merz e la Svizzera centrale

BERNA - E chi l'ha detto che il Ticino debba avere per forza un Consigliere federale?

Guardando la classifica dei cantoni più rappresentati nel governo federale proposta oggi dal Tages Anzeiger è Zurigo a primeggiare, seguito da Vallese, Berna, Neuchâtel e, con un buon quinto posto il Ticino. Il Ticino poi, che ultimamente rivendica a gran voce l'ambizione di volere tornare nella Svizzera che conta, si dimentica che nel rapporto tra numero di abitanti e numero di rappresentanti in governo, è quello che si piazza meglio: 7 consiglieri federali nella storia (a partire dal 1848) per una popolazione che rappresenta il 4% del totale della popolazione svizzera. Giura, Sciaffusa, Uri, Nidvaldo e Svitto un rappresentante in governo non l'hanno mai avuto.
 
Un cantone, il nostro che, se è vero che i criteri richiesti per eleggere un Consigliere federale sono la competenza, la capacità comunicativa e il consenso, potrà comunque ambire ad un seggio. Non bisogna scordarsi, infatti, che, un aspetto molto importante, sancito anche dalla Costituzione elvetica, è la rappresentanza delle minoranze. Che in governo devono essere tutelate. 

Con la partenza di Hans-Rudolf Merz, è ora la Svizzera orientale a rivendicare un seggio. L'appenzellese, infatti, rappresentava quella parte della Svizzera, che è più di una mera rappresentazione geografica. Non tutti a San Gallo, Frauenfeld, Glarona, o Herisau vedono di buon occhio uno Scheider-Ammann o una Simonetta Sommeruga, entrambi bernesi, insieme a Palazzo federale. Il Consigliere nazionale sangallese Walter Müller lo ha detto a chiare lettere: "Si mostrerebbe poca sensibilità nei confronti della Svizzera Orientale, se uscissimo a mani vuote". Ed è in questo clima che le quotazioni della Consigliera di stato dal pugno di ferro, Karin Keller-Sutter restano quindi alte. Sempre che la Svizzera Orientale resti compatta e unita.

Un'altra regione che manca da anni in governo è quella di Basilea, una delle tre "metropoli" svizzere che, negli ultimi anni, ha dimostrato dinamismo e crescita sociale ed economica. Accanto, infatti, alla industria farmaceutica, Basilea brilla nella sua offerta culturale, diventando così un polo di attrazione interregionale, incastonata tra Svizzera, Alsazia e Baden-Württemberg. Basilea Campagna e Città non hanno più un rappresentante in governo dal 1973. L'ultimo fu Hans Peter Tschudi. I candidati sono socialisti e potrebbero essere due: Eva Herzog e il consigliere nazionale Claude Jania.

Facendo un giro nella piccola Confederazione, gettando uno sguardo nella Svizzera centrale si capisce che dopo l'uscita del lucernese Kaspar Villiger, sarà difficile riuscire a trovare un suo sostituto.

Sarà comunque difficile anche per il Ticino riuscire ad arrivare al Governo. La sola rivendicazione della rappresentanza linguistica e partitica, nella Svizzera di oggi non basta più. E come ci ricordano i giornali svizzeri tedeschi, il Ticino non è l'unico cantone ad avere le prerogative per un Consigliere federale. Sono pochi oltralpe coloro che prendono in considerazione possibili papabili di lingua italiana. Il quotidiano conservatore Neue Züricher Zeitung ha riproposto il nome di Marina Masoni, ex consigliere di Stato ticinese. I Consiglieri nazionali Fabio Abate e Ignazio Cassis, d'altronde, sembra non possano ancora ambire al Consiglio federale. Sono in pochi a scommetterci.  
 

p.d'a.

Foto d'apertura: Keystone
 

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