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ZURIGOZH: pesca luccio record, processato per maltrattamento

02.02.10 - 17:54
ZH: pesca luccio record, processato per maltrattamento
ZURIGO - Pesca un luccio da record, ma finisce sotto processo per maltrattamento di animali: è la disavventura capitata a un pescatore zurighese, perseguito dall'avvocato cantonale degli animali.

La vicenda - raccontata dal "Tages-Anzeiger" (TA) e da "20 Minuten" ha inizio il 10 febbraio 2009, quando l'uomo pensa di essere baciato dalla fortuna: pescando in modo del tutto regolare nel lago di Zurigo, all'altezza di Horgen, riesce a estrarre dall'acqua un luccio di 116 centimetri con un peso di 10 chilogrammi. Qualche giorno dopo la foto dello zurighese e della sua preda finisce sul TA: al quotidiano l'uomo racconta anche delle difficoltà avute per catturare il luccio, dei dieci minuti di lotta contro l'animale e dei 30 metri di lenza che ha dovuto srotolare.

Tutti particolari che scaldano il cuore a molti altri pescatori della domenica, i quali inondano il forum del giornale con i complimenti per il fortunato collega. Diversa la reazione dell'Associazione zurighese di protezione degli animali, che presenta denuncia penale per maltrattamenti: un vertebrato di dieci chili è stato per dieci minuti esposto a una lotta mortale, caratterizzata da dolore e sofferenza, viene argomentato.

Il ministero pubblico apre quindi un'inchiesta e passa al setaccio l'equipaggiamento del pescatore, non trovando nulla di irregolare: il 12 novembre 2009 giunge alla conclusione che non vi sono elementi che facciano ritenere che l'accusato abbia ucciso il luccio in modo illegale.

Ma nella vicenda si è nel frattempo inserito anche l'avvocato degli animali Antoine F. Goetschel, l'uomo che nel canton Zurigo è chiamato a rappresentare i loro interessi. Goetschel e il pescatore non riescono ad accordarsi sull'archiviazione del procedimento e la procura si vede così costretta a portare il caso, che nel frattempo ha provocato vivaci discussioni in tutto il cantone, davanti ai giudici.

Per Goetschel la situazione è chiara: se si espone un cane alla morte attraverso lo sfinimento si è colpevoli di maltrattamento; perché non deve essere così anche per un pesce? A suo avviso quale pescatore esperto l'accusato avrebbe dovuto riconoscere l'enorme pressione cui era sottoposto il luccio, mettendo fine alla pesca.

Di altro avviso si è mostrato l'ufficio cantonale caccia e pesca, che non ha ravvisato alcuna violazione della normativa vigente. E sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso alla fine anche il tribunale: il giudice unico della corte distrettuale di Horgen ha oggi assolto l'imputato dall'accusa sia di violazione della legge sulla pesca, sia di mancato rispetto dell'ordinanza sulla protezione degli animali, stabilendo che il pescatore non aveva modo di trattare meglio la sua preda.

"Tranquillizza il fatto che c'è ancora gente di buon senso", ha commentato Daniel Luther, caporedattore della rivista per pescatori "Petri Heil", in dichiarazioni riportate da "20 Minuten online". Il caso ha generato un forte interesse anche oltre i confini cantonali: il 7 marzo si voterà infatti su una iniziativa popolare che chiede l'introduzione della figura dell'avvocato degli animali in tutti i cantoni.

ATS
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