L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 - Stefano Togni - si è espresso in merito alla stagione che si è appena conclusa: «Sono contento per Grassi e Sciaroni»
BERNA - Nella serata di sabato 20 aprile il Berna ha conquistato il 16esimo campionato della sua storia, grazie al 4-1 rifilato allo Zugo nella serie finale dei playoff.
La squadra della Capitale ha chiuso le pratiche davanti ai propri tifosi in virtù del 2-1 finale maturato alla PostFinance Arena in gara-5 (reti di Haas e Blum). «Il Berna ha meritato», è intervenuto l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Moser e compagni avevano già vinto la regular season e anche nei playoff hanno dimostrato di essere solidi, equilibrati e fisicamente al top, nonostante abbiano rischiato molto in alcune partite».
Grazie a questo exploit gli Orsi hanno vinto il terzo campionato negli ultimi quattro anni... «La società si muove sempre molto bene sul mercato e ha la capacità di trasmettere la mentalità vincente a ogni nuovo innesto, che sia un giocatore o un membro dello staff. Quest'anno il roster era inoltre completo in ogni reparto, gli stranieri si sono rivelati decisivi e Genoni è stato in grado di fare la differenza nei momenti cruciali».
Dopo Guerra e Pestoni nel 2018 con lo Zurigo, anche questa volta ci sono stati due giocatori ticinesi a conquistare il titolo: Sciaroni e Grassi. «Non è per niente semplice imporsi in una piazza come Berna, ma sono riusciti entrambi a dimostrare il loro valore e a farsi apprezzare. Per l'hockey ticinese si tratta di un segnale importante. Sono molto contento per loro».
Dal 2009 al 2019 Genoni è salito sul tetto svizzero in cinque occasioni, tre con il Davos e due con il Berna. L'anno prossimo giocherà a Zugo: vincerà il titolo anche alla Bossard Arena? «I Tori ci stanno provando da qualche anno e finora non ci sono riusciti per poco. Prima o poi arriverà anche il loro turno e ovviamente l'anno prossimo lo Zugo sarà una delle squadre da battere. In quest'ottica gli arrivi di Genoni, Hofmann e Bachofner su tutti potrebbero rivelarsi effettivamente decisivi».