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HCAP«L'Ambrì ha un futuro in LNA. Voglio gente attaccata alla maglia»

18.04.17 - 20:43
Dal ghiaccio a un posto "dietro la scrivania", Duca si è presentato nella nuova veste di ds: «La priorità è la scelta dell'allenatore». Lombardi: «Vogliamo riavvicinarci al territorio»
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«L'Ambrì ha un futuro in LNA. Voglio gente attaccata alla maglia»
Dal ghiaccio a un posto "dietro la scrivania", Duca si è presentato nella nuova veste di ds: «La priorità è la scelta dell'allenatore». Lombardi: «Vogliamo riavvicinarci al territorio»
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BELLINZONA - Riorganizzarsi, rinforzarsi, ringiovanire la rosa, riavvicinarsi - ritrovando la propria identità regionale - al territorio e di conseguenza ai tifosi: per l’Ambrì ci vorrà del tempo, tanto lavoro e molta pazienza, ma Filippo Lombardi e Paolo Duca, nuovo ds biancoblù, hanno le idee chiare. Dal ghiaccio, con la C di capitano stampata sul petto nelle ultime nove stagione, a “dietro una scrivania”: oggi pomeriggio l’ormai ex attaccante si è presentato nella sua nuova veste.

«Tutto è successo molto in fretta - ha spiegato il 35enne - Già in passato avevo pensato all’idea di poter ricoprire questo ruolo, ma mi vedevo ancora come giocatore. Qualche settimana fa ho ricevuto la proposta della società e a quel punto abbiamo rimandato la decisione a salvezza conquistata. A bocce ferme ho accettato, a patto che ci sia la volontà di cambiare. Ho accettato perché sono convinto che l’Ambrì ha ancora un futuro in LNA, ma deve tornare ad essere un club di formazione: sono disposto a mettermi in gioco per riuscire a raggiungere questo obiettivo. Con questo non voglio dire che diventeremo una squadra U23, serve comunque un nocciolo duro composto da giocatori esperti e di riferimento, buoni stranieri e poi un bel gruppo di giovani».

Grinta, voglia di faticare e attaccamento alla maglia. «Voglio un hockey dinamico, veloce, un gruppo che lotti tutte le sere: in tempi brevi si deve insistere sulla giusta attitudine e la cultura del lavoro. Giocare a hockey a livello professionistico è un privilegio, ancora di più poterlo fare nell’Ambrì. A medio-lungo termine voglio poter contare su un gruppo con grande cuore e attaccamento alla maglia, che si sappia distinguere per combattività».

Dall’allenatore agli stranieri - ancora nessuno sotto contratto -, fino al nodo portiere: per Duca c’è tantissimo lavoro da fare. «Una strategia c'è, mi devo buttare in questa avventura con un mix di euforia e anche un po’ di timore, questo ruolo è qualcosa di nuovo. Ora dobbiamo scegliere lo staff tecnico, la scelta dell’allenatore è al primo posto. Poi si penserà agli stranieri e a mettere mano alla squadra, a livello di svizzeri, nel limite del possibile: a fine aprile si può fare quello che si può fare». E a proposito di allenatore. «Come sottolineato vogliamo tornare ad essere un club di formazione e, tenendo conto di questo, definiremo il profilo ideale del coach che fa per noi. L’allenatore sarà scelto dal sottoscritto e dal club in totale sintonia. Una volta presa una decisione bisognerà esserne convinti al 100%. Dwyer? È un candidato valido, ma valuteremo in base alle nostre strategie. Non ci ho ancora parlato e non so le sue idee, ci parlerò. Stranieri? Ho già qualche idea, discuterò con tutti. Non è escluso l’ingaggio di un portiere straniero».

Da giocatore a ds, ruolo nel quale Duca dovrà prendere decisioni che segneranno il futuro professionale dei suoi ex compagni di spogliatoio. Sarà difficile? «Assolutamente, ma fa parte della sfida. Anche da giocatore sono sempre stato schietto e sincero, ogni decisione verrà presa per il bene dell’Ambrì». Ultima battuta sul ritiro della maglia numero 46... «È stata una sorpresa, negli ultimi 4-5 giorni ci sono state molte emozioni forti, a partire dalla salvezza, più difficile di quanto non dica il 4-0 sul Langenthal».

Le idee dell’ormai ex capitano sono fermamente condivise anche dal presidente Lombardi, primo ad insistere proprio sull’attaccamento al territorio. «La stagione appena conclusa è stata difficile, tormentata e con molte sofferenze. Con il passaggio di Paolo nel ruolo di ds vogliamo ripartire: simboleggia l’inizio della stagione 2017/18. La scelta di puntare su di lui è stata unanime. Ora vogliamo abbassare l’età media e riavvicinarci al territorio. Il “progetto giovani” come testimoniano i Rockets in realtà era già partito tempo fa, dopo le partenze di Grassi e Pestoni ci eravamo accorti che c’era un vuoto». Il compito di Duca però non sarà semplicissimo… «A livello di budget Paolo non avrà molti margini di manovra, l’obiettivo minimo sarà la salvezza».

Il numero 1 biancoblù si è poi soffermato sul divorzio con Ivano Zanatta. «Zanatta ha terminato il suo rapporto con l’Ambrì, con lui lavorerò in privato su altri progetti. Quella con Ivano è stata una collaborazione piacevole, ma i risultati non hanno premiato gli sforzi fatti. A quel punto la scelta è stata abbastanza naturale, abbiamo preso “piste” diverse».

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COMMENTI
 

Meridiana 7 anni fa su tio
Speriamo che per la prossima stagione diminuiscano drasticamemnte i Bla Bla Bla e si dimostri più concretezza !!!!! Auguri

Gus 7 anni fa su tio
Per riavvicinarsi al territorio bisognerebbe perlomeno non aumentare (meglio ancora diminuire) i prezzi degli abbonamenti (anche di tribuna)
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