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FIRENZEVincent Cavin con i big a Coverciano

04.07.23 - 07:00
Allegri, Benitez, De Zerbi, Bielsa e Spalletti: il vice di Murat Yakin a lezione all’alta scuola del calcio
Vincent Cavin
Vincent Cavin con i big a Coverciano
Allegri, Benitez, De Zerbi, Bielsa e Spalletti: il vice di Murat Yakin a lezione all’alta scuola del calcio
Il 47enne ha frequentato il Master UEFA Pro.
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FIRENZE - A lezione da professori d'eccezione, accanto a compagni conosciutissimi, Vincent Cavin ha fatto formazione a Coverciano.

“L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri è intervenuto a Coverciano per tenere una lezione nell'ultima settimana del corso UEFA Pro. Dopo la pausa estiva gli allievi sosterranno gli esami finali su tutte le materie oggetto del programma didattico e presenteranno la propria tesi”.

Una comunicazione della FIGC ha reso nota la partecipazione di uno dei mister più apprezzati d’Europa alla scuola italiana dei futuri allenatori. Cosa c’entra questo con la Svizzera? Tra i corsisti del Master, tra campioni del mondo azzurri (Amelia, Barzagli e De Rossi), ex giocatori di primo livello (Aquilani, Gastaldello e Nocerino) e tecnici già apprezzati (Palladino e Farioli) c’era anche Vincent Cavin, vice di Murat Yakin sulla panchina della Nazionale. 

«Era mia intenzione proseguire con la formazione continua - ci ha raccontato proprio il 47enne rossocrociato - Qui da noi il corso cominciava dopo, durava due anni e le lezioni erano per la maggior parte in lingua tedesca; così ho guardato a Coverciano, dove avevo già fatto un intervento e dove avevo dei contatti. Ho quindi chiesto all’ASF la possibilità di sfruttare il posto dedicato agli “scambi” con le altre federazioni. E ho cominciato il mio percorso». 

Che è stato arricchente.
«Molto. In Italia la formazione è diversissima dalla nostra. Scendono nei dettagli molto più di quanto non succeda in Svizzera. È stato tutto molto interessante e, soprattutto, mi ha permesso di aggiornarmi». 

E di ottenere la licenza per allenare al livello massimo.
«Prima dovrò recuperare delle ore, dei moduli persi durante il Mondiale, e ovviamente sostenere gli esami finali. La mia idea non era comunque e ancora non è quella di fare il primo tecnico in una squadra. Al momento mi trovo bene nel mio ruolo: mi piace poter affiancare qualcuno in panchina. Credo in ogni caso che per poter “dare” qualcosa non si possa improvvisare, si debba essere estremamente preparati». 

Sarri è un professore.
«Ma non abbiamo fatto lezione solo con lui. Abbiamo avuto la possibilità e la fortuna di ascoltare anche Allegri, Benitez, De Zerbi, Bielsa e Spalletti. Tutti preparatissimi e, come le loro squadre, tutti diversi tra loro. Con stili diversi. E, in più, tutti felici di condividere le loro conoscenze. De Zerbi, per esempio, ha chiamato il giorno prima dell’incontro per chiedere di avere più ore a disposizione: aveva tanto materiale…».

Per la vostra gioia.
«Questi professionisti studiano il calcio, le situazioni e i movimenti, con un’attenzione incredibile. Hanno idee chiare, nate da un ragionamento e un’analisi complessi. La loro bravura sta nel riuscire a trasmettere la conoscenza ai loro calciatori. E di riuscire a farlo semplificando al massimo un concetto che magari hanno sviluppato in 10, 15 o 20 anni. Preparazione, capacità di analisi e lucidità sono fondamentali. In questo mi ha molto sorpreso Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, a 82 anni è un’enciclopedia vivente ed è bravissimo a spiegarti quello che può succedere in campo, le azioni e le reazioni». 

Per degli ex calciatori stare composti sui banchi di scuola non sarà stato semplice.
«Non è sempre stato facile, questo è sicuro. In un corso molto lungo ci sono infatti state anche giornate con otto ore di teoria… Però l’ambiente era bellissimo. E poi con i compagni si è formato un bel gruppo, un legame forte. L’ultimo giorno qualcuno si è mostrato molto dispiaciuto per la fine del percorso».

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